Politica

M5s Roma: Raffaele Marra e la diabolica "congiura delle tre grilline"

Marco Zonetti

Le chat segrete dell'ex braccio destro della Raggi rivelano disegno per ridimensionare lui e la sindaca. E le menti sono Lombardi, Ruocco, Taverna

Raffaele Marra vittima di una "congiura di palazzo" volta a ridimensionare il potere di Virginia Raggi. Questo emerge fra le righe delle chat segrete fra la sindaca di Roma e il suo ex braccio destro pubblicate da vari quotidiani. Con epiteti irripetibili, Marra allude a tre donne - Roberta Lombardi, Carla Ruocco e Paola Taverna - che presserebbero Beppe Grillo a farlo fuori, un piano che verrà stroncato in corso d'opera - a favore delle tre - con l'arresto dell'ex finanziere. 

Che Raffaele Marra fosse un pericolo per le dinamiche interne del M5s era innegabile. E tanto più perché uomo di fiducia della sindaca Raggi, la dolce Virginia, un donnino piccolo piccolo con gli occhioni da cerbiatta e coccolata da Tv e carta stampata, una Penelope Cruz de noantri. Un personaggio telegenico che, dalla sera alla mattina, finì per offuscare mediaticamente tutti i "meravigliosi ragazzi"... gli uomini e soprattutto le donne. Per giunta Virginia Raggi, diventando sindaco della Capitale, finiva per surclassare per importanza tutti gli altri portavoce grillini, anche una senatrice come Paola Taverna, una componente del Direttorio quale Carla Ruocco, una capa a livello locale come Roberta Lombardi.

Ridimensionate nell'importanza e messe in ombra dalla cerbiatta del Campidoglio, le tre donne quindi cercano dapprima di rimediare con un tentativo di affiancamento della sindaca. Ruocco è già nel Direttorio Nazionale, ma Lombardi e Taverna no. Quindi ecco che viene creato ad hoc un "minidirettorio" allo scopo di coadiuvare la Raggi nella sua opera. Del minidirettorio fanno parte, fra gli altri, la Lombardi, la Taverna, l'ex portaborse della Taverna Fabio Massimo Castaldo divenuto europarlamentare, e il fidanzato della Taverna Stefano Vignaroli... non esattamente eterogenea come composizione. L'influenza sulla Raggi da parte di Raffaele Marra, un esterno al Movimento, un non grillino, un "virus che ha infettato il M5s" per dirla con la Lombardi, è troppo pericolosa e, fra i grillini romani ortodossi, cresce il malcontento verso di lui e verso il suo ex sottoposto Salvatore Romeo, reo di averlo introdotto nel Movimento. L'avversione finisce per estendersi anche contro Daniele Frongia, il quarto degli "amici al Bar", malgrado sia un attivista storico e un volto popolarissimo a Roma. Ma alla Lombardi brucia ancora che Raggi e Frongia l'abbiano spuntata alle primarie contro il suo protégé De Vito e quindi anche il vicesindaco poi ridimensionato ad Assessore allo Sport è un "nemico" giurato. 

Raffaele Marra riesce intanto ad avere la meglio sul minidirettorio, che viene sciolto, e Virginia Raggi è sempre più "slegata" dal M5s. Iniziano le dichiarazioni a briglia sciolta. Lombardi parla di virus, Taverna dichiara "prima la Raggi cade meglio è", Ruocco si allinea con le due colleghe, e addirittura compare un messaggio di Annalisa Taverna, sorella di Paola, che inanella una serie di carinerie nei confronti della sindaca, la più affettuosa di tutte: "t'appendo per quelle 'recchie". 

Insomma, il clima è rovente e le chat di Marra lo confermano. L'ex finanziere parla di persone che stanno "alla giugulare" della Raggi; parla di Taverna, Ruocco e Lombardi che pressano Grillo; parla malissimo della Lombardi che lo ha tradito dopo averlo voluto al Terzo municipio (presieduto da una ex portaborse della deputata, Roberta Capoccioni, e amministrato anche dalla moglie del suo protetto De Vito, alias Giovanna Tadonio, nominata assessore municipale). La Lombardi sarà del resto colei che farà un esposto in Procura contro Marra.

L'arresto del braccio destro della sindaca pone una brusca fine alla "congiura delle tre grilline", alla quale pare abbia partecipato anche il potentissimo Rocco Casalino - apostrofato con epiteti omofobi da Raffaele Marra -  ma è innegabile che Virginia Raggi, fin dall'inizio del suo mandato, abbia dovuto difendersi dal "fuoco amico" e da coloro che volevano controllare le sue mosse, malgrado fosse lei quella eletta direttamente dal popolo. Un'atmosfera di coltelli, napalm e bombe atomiche, che - ovviamente - ha inciso negativamente sul rendimento dell'amministrazione e che ha portato a defezioni, abbandoni e disastri vari. Situazione iniqua che la dipartita di Raffaele Marra, anziché migliorare, ha soltanto aggravato. Commissariata da Grillo, senza più l'ausilio di Marra, Romeo e più limitatamente, Frongia, la Raggi si trova oggi sballottata tra scontri di fazioni e arrivismi, e - dopo il flop del M5s alle elezioni amministrative 2017 - ulteriormente isolata e tenuta a distanza da personaggi quali Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista, mentre dalle chat emergono incisivi gli interventi di Davide Casaleggio da Milano sulle politiche romane. 

Intanto Roma è sempre più allo sbando e i romani sempre più inferociti con l'amministrazione Raggi, e i ballottaggi di domenica, se disastrosi per il M5s, potrebbero provocare drastici cambiamenti. La "congiura delle tre grilline" è riuscita nel suo intento, ma a quale prezzo?