M5S TOSCANA: "ALTRO EPIC FAIL DI BORGHI SUI RIMBORSI"
"HA MENTITO CON CONSAPEVOLEZZA O È ANALFABETA FUNZIONALE? GIUDICHINO I CITTADINI"
Firenze 13 febbraio 2018. “Claudio Borghi, consigliere regionale della toscana consigliere comunale a Como e candidato leghista a Siena, ci è ricascato ancora, a dieci mesi di distanza. Dopo il comunicato stampa dove è riuscito a raccontare in un colpo solo ben 7 falsità sulla nostra proposta di legge sul reddito di cittadinanza, prontamente smentite dal nostro fact checking, pensavamo avesse toccato il fondo. Invece ha rispolverato il suo epic fail sconcertante dell’aprile scorso, già da noi smentito. Allora ci ponemmo il dubbio: mente o ha un problema di analfabetismo funzionale? Vista la recidiva lasciamo ai cittadini la risposta” così i consiglieri regionali M5S che avevano pubblicato il 3 aprile 2017 un post pubblicato sul loro sito web – con tanto di video esplicativo - relativamente al siparietto di Claudio Borghi in aula del 28 marzo scorso.
“Borghi aveva dichiarato in aula che lui ha preso “zèro” euro di rimborsi da quando è Consigliere regionale, diversamente dal nostro Giacomo Giannarelli che si sarebbe intascato 1400 euro nel solo mese di ottobre 2016. In una stessa frase è riuscito così a dire, in una seduta pubblica verbalizzata, due bugie macroscopiche sul suo e nostro conto” segnalano i Cinque Stelle.
“Infatti da quando è entrato in Consiglio regionale Claudio Borghi ha preso 120.235 euro di rimborsi spese per l’esercizio di mandato: una componente dell’emolumento mensile assicurato ai consiglieri regionali toscani, visibile da qualsiasi cittadino accedendo al sito web dell’istituzione. Nel caso di Borghi l’importo è così alto perché oltre alla parte forfetaria del rimborso – che spesso non prende al massimo a causa delle assenze – Borghi sfrutta il massimo della distanza tra residenza e sede del Consiglio regionale. Ma dove abiterà mai per avere questo plus? A Milano. E per questo si mette in tasca, lui sì, il massimo del rimborso variabile: 2.407,68 euro al mese quando si presenta (che sono diventati 1.773,68, al minimo, quando si è presentato meno). Dando un’occhiata al costo di un abbonamento treni Milano – Firenze ed alle sue presenze diciamo che Borghi, solo di rimborsi, si è messo in tasca – come direbbe lui – più di 3mila euro al mese” precisano i consiglieri regionali M5S.
“Di qui il dubbio: o ha mentito e continua a mentire o non sa leggere la tabella del suo emolumento mensile e quindi soffre di quella piaga sociale che è l’analfabetismo funzionale. In entrambi i casi ci chiediamo come possa un opinionista tv su materie complesse quali euro e banche, responsabile economico di un partito nazionale, presentare anche solo una delle caratteristiche. L’unico “zèro” in questa vicenda ci pare per questo la credibilità con la quale Borghi ne esce. Se ne ricordino gli elettori di Siena e provincia il 4 marzo” aggiungono i Cinque Stelle.
“Il dubbio sull’analfabetismo funzionale è inoltre sorretto dalla seconda bugia affermata da Borghi sul nostro Giacomo Giannarelli. Il responsabile economico della Lega Nord ha infatti giustificato la sua affermazione sul fatto che “Giannarelli si è messo in tasca 1.400 euro mentre io zèro”, citando la tabella del Tirendiconto di ottobre 2016 del nostro Presidente. Il 1400 citato da Borghi è frutto di una sottrazione tra il totale dei rimborsi rendicontati da Giacomo Giannarelli (3.424,59 euro) e il totale della restituzione da lui fatta ai cittadini (2.001,77 euro). Con imbarazzo ci vediamo costretti a dover spiegare a Borghi le sottrazioni: dal totale di quanto ricevuto come bonifico dal Consiglio regionale, Giacomo come tutti noi, ha tolto l’eccedenza rispetto al nostro tetto massimo di indennità (5mila euro lorde) e sottratto le spese di mandato, restituendo tutto l’avanzo: 2.001,77 euro appunto. A prescindere dall’imbarazzante incapacità di lettura della tabella, Borghi ha quindi dimostrato confusione anche sul concetto di rimborso rendicontato. Giacomo non si è “messo in tasca” 3.424,59 euro, né 1.400 euro: in quel mese ha speso per il mandato 3.424,59 euro dei quasi 4mila elargiti di default dal Consiglio regionale, restituendo ai cittadini la differenza. Spiace dover spiegare ad un sedicente esperto di economia che il rimborso è a somma zero se giustificato da una spesa reale – e noi su questo teniamo tutte le fatture e gli scontrini – ovvero non ti metti in tasca niente. Viceversa quando il rimborso, come per Borghi, è probabilmente superiore alla spesa, lì sì che il consigliere si mette in tasca qualcosa” sottolineano i consiglieri regionali M5S.
“Abbiamo già restituito 240.000 euro ai toscani comprando 100 defibrillatori e donandoli 10 per provincia e stiamo ultimando le consegne della nostra seconda iniziativa di restituzione 120mila euro per interventi di edilizia scolastica. Se Borghi o altri consiglieri regionali volessero imitarci, ben vengano. Li aspetteremo alla prova dei fatti, perché tra il dire e il fare – quando c’è di mezzo un politico o politicante – c’è sempre un privilegio” concludono i Cinque Stelle.