Politica
Macron nomina Michel Barnier nuovo premier della Francia
Barnier, ex commissario europeo, esponente dei Républicains
Il Rassemblement national non chiude a Barnier: "Lo giudicheremo dai fatti"
Michel Barnier è stato nominato dal presidente Emmanuel Macron come nuovo premier della Francia: è quanto annuncia l'Eliseo.
Il nome dell'ex commissario europeo, esponente dei Républicains circolava con insistenza da ieri sera . Il capo dello Stato "si è assicurato" che Michel Barnier soddisfi le condizioni di stabilità e di più ampia unità e gli chiede di "instaurare un governo di unità al servizio del Paese". Il primo ministro più anziano della Quinta Repubblica succede così a Matignon a Gabriel Attal, 35 anni, che era il più giovane. Dovrà cercare di formare un governo capace di sopravvivere alla censura parlamentare, per porre fine alla più grave crisi politica della Quinta Repubblica.
"Dopo un'attesa interminabile, indegna di una grande democrazia, prendiamo atto della nomina di Michel Barnier a primo ministro di Emmanuel Macron". È quanto scrive il presidente del Rassemblement national (RN) Jordan Bardella in un post sui social. "Gli 11 milioni di elettori del Rassemblement National meritano rispetto: questa è la nostra prima richiesta", ha aggiunto, "gudicheremo il suo discorso di politica generale, le sue decisioni di bilancio e le sue azioni sulla base delle prove. Chiederemo che vengano finalmente affrontate le principali questioni urgenti per i francesi - potere d'acquisto, sicurezza e immigrazione - e ci riserviamo tutti gli strumenti politici di azione se ciò non avverrà nelle prossime settimane".
Ecco chi è Michel Barnier
Michel Barnier (La Tronche, 9 gennaio 1951) è un politico francese, più volte commissario europeo e dal dicembre 2016 al marzo 2021 capo negoziatore europeo per l'uscita del Regno Unito dalla Ue.
Eletto deputato all'Assemblée Nationale nel 1978, 1981, 1986, 1988 e 1993. Eletto senatore nel 1995, si dimette per l'incompatibilità tra mandato parlamentare e di governo. Senatore dal 1997 al 1999. È stato inoltre presidente del consiglio generale della Savoia dal 1982 al 1999.
Dapprima ministro dell'Ambiente nel governo di Édouard Balladur (1993-1995), poi ministro delegato per gli Affari Europei nel governo di Alain Juppé (1995-1997), dal 1999 al 2004 Barnier è membro della Commissione europea, con l'incarico della politica regionale e della riforma delle istituzioni. Dei due membri francesi, è quello nominato dal presidente della Repubblica Jacques Chirac, essendo il secondo membro Pascal Lamy espressione del primo ministro socialista Lionel Jospin.
Nella primavera 2002 aderisce all'Unione per un Movimento Popolare (UMP), per poi ricoprire la carica di ministro degli Affari Esteri nel terzo governo di Jean-Pierre Raffarin (dal 31 marzo 2004 al 31 maggio 2005).
Il 31 maggio 2005 è escluso dal governo di Dominique de Villepin, probabilmente perché ritenuto uno dei responsabili della disfatta al referendum sulla Costituzione europea del 29 maggio 2005, che ha visto una netta prevalenza del voto contrario.
Consigliere di Stato dal 15 settembre 2005. Dal 2006 è uno dei consiglieri più ascoltati del candidato alla presidenza della Repubblica Nicolas Sarkozy, eletto presidente il 6 maggio 2007. Non fa parte del governo di François Fillon insediatosi il 18 maggio di quell'anno, ma all'indomani delle elezioni legislative del 17 giugno 2007, in occasione di un rimpasto, è nominato Ministro dell'Agricoltura.
Candidato dell'UMP alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo del 4 giugno 2009, è eletto e, di conseguenza, il 24 giugno lascia l'incarico ministeriale per incompatibilità con il mandato parlamentare.
Il 27 novembre 2009 è designato dal governo di François Fillon come commissario europeo. Il presidente della Commissione José Barroso gli ha affidato il portafoglio del Mercato interno e dei Servizi finanziari. Il suo mandato ha avuto inizio il 10 febbraio 2010. Il 26 febbraio 2014 venne promulgata la direttiva europea 2014/26 "sulla gestione collettiva dei diritti d'autore e dei diritti connessi e sulla concessione di licenze multiterritoriali per i diritti su opere musicali per l'uso online nel mercato interno". Quest'ultima è anche conosciuta come "direttiva Barnier", in quanto Michel Barnier ne fu il relatore.
Dopo l'elezione di Antonio Tajani al Parlamento europeo, dal 1° al 17 luglio 2014 ha assunto ad interim anche l'incarico di Commissario europeo per l'industria e l'imprenditoria. Il suo incarico è terminato con quello della Commissione Barroso II il 31 ottobre 2014. Il 17 febbraio 2015 è stato nominato da Jean-Claude Juncker consigliere speciale per la politica europea di sicurezza e di difesa.
Il 27 luglio 2016 Juncker lo indica come capo di un nuovo gruppo di lavoro della Commissione responsabile dei negoziati sulla Brexit.