Politica
Maria Cristina Caretti una cacciatrice con Fratelli d'Italia

Maria Cristina Caretti: quasi certa la candidatura in Fratelli d'Italia in Veneto
Maria Cristina Caretti, Presidente della Associazione Cacciatori Veneti, sarà provvidenzialmente (per il centro - destra) candidata (ormai è data per certa) in Fratelli d’Italia, alla Camera dei Deputati.
Perché provvidenzialmente?
Perché la deriva bestialista di Forza Italia sta rischiando di far perdere parecchi voti a Silvio Berlusconi e in una competizione elettorale così difficile è un rischio da non correre.
Lo sa bene il centro - sinistra che al di là delle chiacchere animaliste in Toscana, Emilia e Umbria, il famoso triangolo rosso rubino, candida da sempre dei cacciatori.
Intendiamoci, gli animali sono degni del massimo rispetto, ma ormai da qualche tempo si è instaurata in Italia, proveniente naturalmente dagli Usa, un “culto delle bestie” che nasconde, spesso poco amore per gli esseri umani, come ha fatto notare giustamente Papa Francesco qualche tempo fa, solo per essere ricoperto da insulti e contumelie di animalisti scatenati e furiosi che, illusi dall’amore del Papa per l’ambiente e dal nome che porta, pensavano ad una rivoluzione che invece non c’è stata.
Siamo assistendo da anni ad un clima di intolleranza e di una vera dittatura della minoranza che non rende merito a chi gli animali li ama davvero e li rispetta, ma sa che c’è differenza con l’essere umano.
Ne sa qualcosa anche Giuseppe Cruciani, giornalista ed ideatore de La Zanzara, che è stato insultato dai vegani per il suo amore per una bella bistecca, per il prosciutto e le salsicce ed ha scritto anche un libro sull’argomento.
Dunque la candidatura della Caretti va a riequilibrare, dal punto di vista della coalizione, l’attivismo smodato e un po’ furbetto dell’ex ministra Maria Vittoria Brambilla che ha invaso (idealmente) Arcore di bestie.
Ce ne siamo occupati qui:
La Caretta ha detto ad una trasmissione Rai chiamata “Animali come noi” (mah…):
«Il cacciatore è il vero gestore del patrimonio faunistico e dell’habitat naturale. Un albero da frutto perché dia frutti rigogliosi deve essere gestito, curato e potato dall’uomo. Così facciamo noi cacciatori sul patrimonio faunistico» provocando ire funeste tra gli animalisti” che è poi la tesi portata avanti da tutti i cacciatori rossi.
Ora la partita si sposta nel centro - destra, ma si prospetta più semplice conciliare i pro cotoletta contro i vegani, rispetto ai pro euro con i “fuori dall’euro”.