Matteo Colaninno, Matteo Salvini e Viktor Orban
Colaninno figlio di un "capitano coraggioso" dà consigli a Salvini.
Colaninno e Salvini
Matteo Colaninno “figlio di” Roberto Colaninno, già amministratore delegato di Olivetti e poi proprietario di Telecom Italia che fece un debito di 38 miliardi di euro per finanziare la scalata alla società telefonica nazionale nonché “capitano coraggioso”, ma molto spregiudicato, ha esternato. Colaninno è preoccupato perché Matteo Salvini è uno che ci porterebbe verso Viktor Orban, mentre noi, preoccupati, lo siamo invece per i destini di Tim che il babbo scalò con disinvoltura e gravandoli di debiti.
Altro che Orban, qui si tratta della prima grande azienda nazionale di telefonia, per tacere della fine ingloriosa della Olivetti e lui pensa ad Orban.
Poi ci si chiede perché il Partito Democratico ha perso le elezioni e le hanno vinte i cosiddetti “populisti”, semplice.: perché il Pd non dovrebbe avere avuto come deputato e responsabile dell’economia un riccone come appunto Colaninno, ma bensì una persona normale, se non povera, almeno normale, non un industriale zeppo di soldi. Ancora il Pd si chiede perché a Roma è capace ormai di vincere solo nel ricco centro storico e ai Parioli. La risposta è sempre la stessa: perché ci sono tanti “colaninni” e poco ceto medio e nessun operaio.
Ma lui parla di Orban, appunto.
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