Politica
Falcone contro Meloni: "A tante è capitato un Giambruno, ma avevamo vent'anni"
La giurista e attivista Anna Falcone, interviene su La7, commentando le contraddizioni politiche della premier in relazione al caso Giambruno
Meloni, il commento di Anna Falcone su La7
L'attivista politica e giurista Anna Falcone è stata ospite nel programma d'informazione 'Di Martedì' condotto da Giovanni Floris su La7. Durante la trasmissione, ha toccato l'argomento del recente caso Giambruno, che ha suscitato grande interesse negli ultimi giorni. Falcone ha sottolineato la netta incoerenza tra la gestione della situazione da parte della premier e i principi promossi nella sua campagna politica.
"Bisogna saper scegliere -commenta Falcone- perchè a tante sarà capitato un Giambruno nella vita, però magari avevamo vent'anni. Questo inficia la fiducia che si può avere in una donna, in una premier di cui io non condivido gli ideali." L'attacco dell'attivista è stato incisivo, sollevando dubbi non solo sulla politica di Giorgia Meloni, ma anche sulla sua vita privata, criticando le sue scelte relazionali alla luce delle informazioni trapelate dal profilo di Andrea Giambruno nei fuorionda di Striscia.
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Incalza poi Floris, sollevando la questione della legittimità di giudicare una figura pubblica in base alle sue scelte personali. In risposta, Falcone menziona il post sui social media in cui la premier annunciava la fine della relazione con Giambruno. "Lei parla di una relazione che era già finita, ma allora perchè tenere in piedi una famiglia non tradizionale, e pure finta."
Falcone non le manda a dire, passando dal dibattito sulla sua vita privata a quello politico. Secondo l'attivista, la politica della premier non è in linea con quanto propagandato durante la campagna elettorale, evidenziando una discordia tra le parole e le azioni effettive. "Quelli che l'hanno votata, l'hanno fatto non perchè pensassero che gli altri fossero tutti cattivi, ma quando la democrazia crolla, e il dato sull'astensionismo è fortemente significativo, è più facile affidarsi all'uomo o alla donna sola al comando, piuttosto che provare a ricostruire una partecipazione democratica."