Politica

Meloni chiama, Salvini si nega. Che cosa accade nel Centrodestra

La linea di Fratelli d'Italia: non attaccare Lega, Forza Italia e Draghi

Giorgia Meloni aveva promesso, nel discorso a Montecitorio sulla fiducia al governo Draghi, un'opposizione responsabile e patriottica. E così è. La linea di Fratelli d'Italia si conferma all'insegna della valutazione di ogni singolo provvedimento senza ostruzionismo e senza pregiudizi.

Dietro le quinte, secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it, la strategia politica della Meloni è quella di preservare a tutti i costi l'unità del Centrodestra. Non tanto in vista delle elezioni comunali del prossimo autunno, dove oggettivamente l'alleanza Pd-M5S parte favorita (forse il Cdx potrebbe vincere forse solo a Roma tra le grandi città chiamate al voto dopo l'estate), ma con il pensiero già alle prossime Politiche che, salvo colpi di scena, non si terranno prima del 2023 con l'ex presidente della Banca Centrale Europea che arriva a fine legislatura.

La linea di Fratelli d'Italia è chiara e ricalca in qualche modo l'atteggiamento durante il Conte I (quello giallo-verde): attaccare i provvedimenti di M5S, Partito Democratico e LeU ma mai affondare il colpo contro il premier Draghi, la Lega e Forza Italia. E soprattutto pieno sostegno, anche in Parlamento, a quei provvedimenti che erano nel programma del Centrodestra, ad esempio la probabile rottamazione quater delle cartelle esattoriali e lo stralcio di quelle sotto i 5mila euro. Appoggio da parte di FdI anche al progetto del presidente del Consiglio di accelerare sul piano vaccinazioni.

Un doppio canale, insomma, che salvi davanti all'opinione pubblica la scelta coerente di restare all'opposizione, ma senza contestare gli alleati del Centrodestra. C'è però una forte differenza nei rapporti con la Lega e Forza Italia. O meglio, con i rispettivi leader. Mentre con Silvio Berlusconi e Antonio Tajani la Meloni si sente regolarmente, secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it la leader di Fratelli d'Italia non sente Matteo Salvini da diverso tempo. Il motivo? Semplice. Il segretario leghista, come tra l'altro è accaduto spesso negli ultimi tre - quattro anni, risponde raramente alle telefonate dell'alleata (e spesso non la richiama).

Ufficialmente è impegnatissimo, vero, in incontri politici e nel lavoro di supporto all'azione dell'esecutivo, anche se resta il fatto che in FdI sottolineano questa freddezza da partedell'ex ministro dell'Interno con una buona dose di rammarico. "Anche se ci siamo abituati", commenta laconico un parlamentare della destra.