Auto e Motori
Veicoli elettrici e rete di ricarica in Italia: opportunità e sfide al 2030
I veicoli elettrici contribuiranno alla transizione energetica con un impatto marginale sui consumi totali e un ruolo cruciale nel futuro delle smart grid, secondo un’analisi di Motus-E.
La diffusione dei veicoli elettrici in Italia rappresenta una svolta nella transizione energetica, con un impatto contenuto sulla rete elettrica e benefici significativi
per la sua evoluzione verso sistemi più intelligenti e flessibili. È quanto emerge da uno studio di Motus-E, che analizza le proiezioni del parco circolante full electric al 2030.
Il Governo italiano prevede per il 2030 un totale di 6,3 milioni di auto elettriche, affiancate da 750.000 furgoni, 50.000 camion e 70.000 autobus a batteria. Per ricaricare questi veicoli, la domanda complessiva di energia sarà pari a 15,5 TWh, un valore che rappresenta appena il 4,2% del fabbisogno totale di 366 TWh stimato per il “Sistema Italia”. A livello europeo, l’incremento medio della domanda di energia per la mobilità elettrica non supererà il 6%.
Potenza e picchi di carico
Anche in termini di picchi di potenza richiesti, l’impatto sarà marginale: i veicoli elettrici contribuiranno con circa 3,1 GW, pari al 5,2% del picco massimo stimato di 60 GW nel 2030. Un risultato che testimonia la sostenibilità di questa transizione dal punto di vista infrastrutturale.
Tecnologie per una rete intelligente
Il vero cambiamento, però, si giocherà sul fronte delle tecnologie integrate. Secondo lo studio, i veicoli elettrici diventeranno una risorsa chiave per le smart grid, grazie a funzioni come la gestione intelligente della ricarica e la ricarica bidirezionale. Queste tecnologie consentiranno ai BEV di modulare la potenza assorbita in base alla domanda complessiva, alle tariffe dinamiche o alle criticità locali.
Inoltre, i veicoli potranno persino reimmettere energia nella rete o alimentare utenze specifiche, come le abitazioni, contribuendo alla stabilità del sistema nei momenti di maggiore richiesta. Questa flessibilità sarà cruciale per gestire l’intermittenza delle fonti rinnovabili e ottimizzare la loro produzione. Si stima che entro il 2030 i BEV potranno fornire il 15% dei servizi di riserva della rete, riducendo al contempo i problemi di distribuzione in bassa e media tensione.
Riduzione dell’overcapacity da fonti rinnovabili
Un altro aspetto fondamentale riguarda la capacità di accumulo delle batterie dei veicoli elettrici, che potrebbe dimezzare la prevista overcapacity delle fonti rinnovabili. Secondo Motus-E, entro il 2030 sarà possibile evitare una significativa quantità di energia potenzialmente sprecata a causa dell’impossibilità di accoglierla nella rete.
Vantaggi economici per i cittadini
Non meno rilevanti sono i benefici economici per i proprietari di veicoli elettrici. Mettere a disposizione del sistema la batteria della propria auto potrebbe tradursi in remunerazioni dirette o in sconti sui costi di ricarica e sull’energia. Questa integrazione tra mobilità e rete elettrica rappresenta una straordinaria opportunità per cittadini e imprese, aprendo la strada a un modello più sostenibile e partecipativo.