Politica

Giorgia Meloni va al potere senza abiure, al contrario di Fini

Di Giuseppe Vatinno

L'ex segretario di AN dice che Meloni “non è fascista” e che ha “votato la svolta di Fiuggi”, ma il suo endorsement ha un senso più profondo

Invece la Meloni ha fatto il miracolo e di questo le va dato atto. Ha raggiunto il potere senza svuotare completamente la cambusa ideologica. E quindi, da brava pragmatica, ha individuato da tempi non sospetti la via dell’atlantismo per raggiungere il fine del governo, cosa che, ad esempio, non è stato capace di fare il leader della Lega Matteo Salvini e gli elettori alla fine hanno un’ottima memoria.

Tuttavia la Meloni sta agendo in maniera razionale e saggia. Da un lato si mostra atlantica e anti – russa, come vogliono Washington e Bruxelles ma d’altro lato, questo il punto dirimente, cura ancora i rapporti con la destra spagnola di Vox, per dirne una. Fa questo perché sa che non deve compiacere solo le due capitali di Usa e UE ma anche il suo popolo, il suo ventre ideologico, quel groviglio di istinto e passione e sensualità politica che alla fine muove il mondo. E se la frequentazione di Madrid è certamente e pericolosa ma necessaria più tranquilla è la frequentazione archetipale dei miti fondanti della destar storica. Il Signore degli Anelli di J. R. R. Tolkien, i Campi Hobbit di Pino Rauti.

Non per niente la sua citazione preferita è: "Non tocca a noi dominare tutte le maree del mondo; il nostro compito è di fare il possibile per la salvezza degli anni nei quali viviamo, sradicando il male dai campi che conosciamo, al fine di lasciare a coloro che verranno dopo terra sana e pulita da coltivare." E non per niente, subito dopo la vittoria, la sorella Arianna postò: "Ti accompagnerò sul monte Fato a gettare quell'anello nel fuoco, come Sam con Frodo, sapendo che non è la mia storia che verrà raccontata, ma la tua, come è giusto che sia…".

Fanno male i critici a voler prendere in giro e a rappresentare questi fatti come semplici “fissazioni” nel tentativo di screditare con un input che viene addirittura dal New York Times, ripreso subito dia famigli minori della stampa italiana ideologizzata. Per la Meloni e per i suoi non si tratta di fissazioni letterarie ma di una profonda Weltanschauung. Per adesso la Meloni ha saputo brillantemente bilanciare il tutto, ma la sfida maggiore deve ancora venire.