Politica
Meloni, dalla manovra al price cap: tutti i successi della premier in Europa
Persino il ministro dell'Economia Giorgetti, ormai molto più in sintonia con la premier che con Salvini, ha ammesso il successo atlantista di Meloni
Non è un caso se proprio Macron, che in cuor suo potrebbe aspirare a questo ruolo (stante la manifesta inconsistenza del tedesco Olaf Scholz), che a causa dei suoi problemi interni non riesce ad incarnare, continui nel suo atteggiamento di chiusura sui migranti, che sempre pare il classico casus belli fittizio.
Giorgia Meloni da secchiona quale è (persino un sempre polemico, egocentrico e un pò arrogante Carlo Calenda è rimasto sorpreso giorni fa dalla sua preparazione sulla sua contromanovra presentata a Palazzo chigi qualche settimana fa) sta certamente studiando da tempo i dossier più pressanti e sta costruendo una fitta rete di relazioni non solo in Europa, ma anche, grazie al suo fidato ambasciatore oltreoceano Adolfo Urso, ma anche a Washington, che guarda come sempre maggior interesse alla leader italiana.
I prossimi passi saranno quelli di arrivare alla fissazione di un price cap del gas, grande cruccio dell’ex premier Draghi, e la questione migranti, sulla quale probabilmente si inizierà a discutere il 9 febbraio, ma che vedrà certamente la premier italiana come certa protagonista a guidare il fronte dei paesi del sud ( ieri è stata vista parlare col premier greco Kyriakos Mitsotakis proprio su una strategia da adottare con i paesi maggiormente interessati ai flussi migratori).
Forse solo adesso si può cercare di interpretare in qualche maniera, quella tanto criticata frase, con cui concluse un comizio in campagna elettorale “ E’ finita la pacchia in Europa”. Mentre tutti i suoi tanti detrattori avevano dato un chiaro segnale, in quelle parole, di distanza e di contrasto all’ Unione e alle sue regole, in realtà ora forse può apparire invece come una chiara presa di coscienza di quello che deve e può essere il suo ruolo, e forse anche un sottile e velato rimprovero a coloro che l’hanno preceduta e che non sono stati in grado di assumere quella autorevolezza, che ora invece dopo solo tre mesi, sembra già dimostrare di avere di fronte ai grandi d’Europa.