Politica

Meloni, dalla manovra al price cap: tutti i successi della premier in Europa

di Vincenzo Caccioppoli

Persino il ministro dell'Economia Giorgetti, ormai molto più in sintonia con la premier che con Salvini, ha ammesso il successo atlantista di Meloni

Non è un caso se proprio Macron, che in cuor suo potrebbe aspirare a questo ruolo (stante la manifesta inconsistenza del tedesco Olaf Scholz), che a causa dei suoi problemi interni non riesce ad incarnare, continui nel suo atteggiamento di chiusura sui migranti, che sempre pare il classico casus belli fittizio.

Giorgia Meloni da secchiona quale è (persino un sempre polemico, egocentrico e un pò arrogante Carlo Calenda è rimasto sorpreso giorni fa dalla sua preparazione sulla sua contromanovra presentata a Palazzo chigi qualche settimana fa) sta certamente studiando da tempo i dossier più pressanti e sta costruendo una fitta rete di relazioni non solo in Europa, ma anche, grazie al suo fidato ambasciatore oltreoceano Adolfo Urso, ma anche a Washington, che guarda come sempre maggior interesse alla leader italiana.

I prossimi passi saranno quelli di arrivare alla fissazione di un price cap del gas, grande cruccio dell’ex premier Draghi, e la questione migranti, sulla quale probabilmente si inizierà a discutere il 9 febbraio, ma che vedrà certamente la premier italiana come certa protagonista a guidare il fronte dei paesi del sud ( ieri è stata vista parlare col premier greco Kyriakos Mitsotakis proprio su una strategia da adottare con i paesi maggiormente interessati ai flussi migratori).

Forse solo adesso si può cercare di interpretare in qualche maniera, quella tanto criticata frase, con cui concluse un comizio in campagna elettorale “ E’ finita la pacchia in Europa”. Mentre tutti i suoi tanti detrattori avevano dato un chiaro segnale, in quelle parole, di distanza e di contrasto all’ Unione e alle sue regole, in realtà ora forse può apparire invece come una chiara presa di coscienza di quello che deve e può essere il suo ruolo, e forse anche un sottile e velato rimprovero a coloro che l’hanno preceduta e che non sono stati in grado di assumere quella autorevolezza, che ora invece dopo solo tre mesi, sembra già dimostrare di avere di fronte ai grandi d’Europa.