Politica
"Meloni premier? Giorgia è pronta. Ma il Cdx rinunci alla guerra all'Ue"
Intervista di Affaritaliani.it a Guido Crosetto, imprenditore, già fondatore di FdI ed ormai distaccato ma profondo osservatore della politica italiana
La stella di Matteo Salvini è davvero cadente come dicono in molti?
"L'Italia vive di slogan anche nel giudizio politico. Quando qualcuno è in crescita viene descritto come stella in ascesa senza fine, se invece si ferma immediatamente è in fase calante. Sono giudizi affrettati e stupidi. Il Centrodestra deve ritrovare meccanismi di rappresentanza della politica che l'epidemia del Covid ha cambiato completamente rispetto a un anno fa. Non è Salvini in fase discendente, ma l'Italia che reagisce in modo diverso agli stessi messaggi di un anno fa perché il mondo è cambiato completamente. Si sono modificate paure e speranze e quindi il Centrodestra come opposizione deve porsi una serie di interrogativi su come costruire un'alternativa seria e credibile".
Giorgia Meloni, appena diventata leader dei Conservatori Ue, potrebbe diventare la prima donna premier d'Italia?
"Non voglio dire che sia una certezza ma certamente è una possibilità reale e concreta, perché no? Sarebbe stupido affermare il contrario".
Allora vista la regola del Centrodestra che il premier lo fa il leader del partito che prende più voti ipotizza un sorpasso di Fratelli d'Italia sulla Lega...
"Tutto è ipotizzabile, sia che Fratelli d'Italia superi la Lega sia che il Carroccio torni a crescere. Tutto dipende da come si costruisce il rapporto con il Paese nei prossimi mesi ed anni. Giorgia Meloni, al di là del risultato elettorale di FdI, ha le caratteristiche per diventare presidente del Consiglio, a maggior ragione dopo la nomina alla guida di ECR".
Il Centrodestra va rivisto o può andare avanti così?
"Il Centrodestra esiste se si sa guadagnare la fiducia della maggioranza degli italiani e quindi se sa parlare anche a quella parte di elettorato che una volta si sarebbe definita come moderati, oggi potremmo dire di centro. Una fetta di elettorato che spesso Fratelli d'Italia e la Lega faticano a tranquillizzare e che può essere attratta da Forza Italia e che rischia di migrare verso Calenda o Renzi se viene spaventato o non trova sicurezza. Il Centrodestra deve necessariamente avere tre gambe o, se non ci fosse Forza Italia, rendere FdI o la Lega attrattivi ed interlocutori anche con la parte meno propensa a definirsi destra".
Quindi Forza Italia è indispensabile per vincere le elezioni...
"A raggiungere la maggioranza assoluta in caso di proporzionale, che è un’altra cosa. A meno che, lo ripeto, uno degli altri due partiti del Centrodestra non divenga più credibile al centro".
La Lega alla fine uscirà dal gruppo di Marine Le Pen al Parlamento europeo?
"Francamente non lo so. Per poter governare un Paese come l'Italia bisogna porsi il problema di non avere tutto il mondo contro. Non dico di avere l'Unione europea alleata, ma almeno non nemica, visto che con la Bce, ad esempio, bisognerà comunque rapportarsi. E la storia recente dimostra che fare la guerra, per poi perderla, è inutile. E' il momento che il Centrodestra faccia come il Centrosinistra e sia più astuto e pragmatico se davvero vuole arrivare a governare il Paese, se invece preferisce il ruolo di testimonianza all'opposizione che ha oggi resti pure così. Occorre essere coerenti ma scaltri. Anche perché altrimenti si fa il gioco degli avversari.”
Insomma, una Lega con più Giorgetti e meno Borghi...
"Sono contrapposizioni costruite, proveranno a farlo anche con Fratelli d'Italia. Nella Lega convivono anime diverse, come quella di Giorgetti e quella di Borghi, come in Fratelli d'Italia c'è chi proviene da Alleanza Nazionale e altri, come me, che hanno una storia politica diversa. I partiti si arricchiscono con le diversità di vedute. Se fanno fare sintesi".