Politica
Meloni: tenacia di una leader ferita. Non solo Giorgia, ora c'è anche Arianna
Il caso Giambruno non ha indebolito la leader di Fratelli d'Italia
Giorgia Meloni è più che mai determinata ad impegnarsi nel suo ruolo di Capo del Governo
Giorgia Meloni è una donna ferita. Ferita dapprima nel suo orgoglio femminile e poi in quello di madre. La vicenda che ha visto protagonista Andrea Giambruno non è stata esattamente una passeggiata di piacere. Giusto un anno fa, quando il centro – destra ha vinto le elezioni, abbiamo conosciuto il first gentleman Andrea Giambruno, “bello come il sole”, lo aveva descritto la premier. Poi, la scorsa settimana, tutto è precipitato come un castello di carte.
Le vicende di Giambruno sono troppo note per ricordarle qui. Rimandiamo a questo articolo di ieri: Si cerca di capire se il “giambrunicidio” pubblico sia stato solo un sollazzo improvvido di Antonio Ricci oppure ci sia dietro qualcun altro. In ogni caso la premier dopo l’uno due di Striscia non ha gettato la spugna e il giorno dopo era già a Il Cairo in Egitto, a fare il proprio dovere. Nella città delle piramidi ha svolto con professionalità il suo lavoro, come sempre. Ma un velo di dispiacere le copriva il volto, tuttavia lo “show” doveva continuare, come si dice nel mondo dello spettacolo. Dopo la kermesse africana di sabato, però domenica non se l’è proprio sentita di andare ai festeggiamenti del primo anno di governo, organizzati da FdI al teatro Brancaccio di Roma ed ha inviato un video. La sorella Arianna l’ha sostituita egregiamente.
Cosa accadrà adesso? Nulla. Giorgia Meloni è più che mai determinata ad impegnarsi nel suo ruolo di Capo del Governo. E non è detto che l’affaire Giambruno porti nocumento alla sua politica, anzi. I sondaggi dicono che c’è un “effetto tenerezza” in atto tra gli elettori. Una donna tradita nei suoi affetti, quanto c’è di più caro nell’animo umano, attira automaticamente simpatia, anche da chi politicamente non la pensa allo stesso modo. La Meloni continuerà a governare perché è di tempra forte.
Sul suo WhatsApp tempo fa c’era l’immagine dell’eroina di un film del suo regista preferito, Quentin Tarantino, “Kill Bill”, con la bionda Uma Thurman che con una tuta gialla con strisce nere impugna una lunga e scintillante spada giapponese. Lo sguardo fiero e guerriero fissa lo spettatore. Una immagine che non solo le assomiglia ma in cui lei evidentemente si identifica. Una combattente forte e determinata, che lotta fino alla fine per il suo ideale e raggiungere l’obiettivo. Ed è per questo che gli avversari non possono stare tranquilli.
Nelle parole pronunciate dalla premier c’è tutta la rabbia, la forza, l’ostinazione e la determinazione a combattere ed ad andare avanti, a proseguire il mandato che le hanno dato milioni e milioni di elettori. Anche perché non c’è alternativa politica alla Meloni: se il governo dovesse cadere per qualche artifizio di quelli ben noti agli eredi di Machiavelli non ci sarebbe alcun governo tecnico e si andrebbe direttamente alle urne.
Sono quindi avvertiti i tanti nemici esterni ed interni. La Meloni è l’unica che può governare con il consenso pieno e democratico degli italiani. E da ieri ha una alleata ufficiale in più. Arianna Meloni, vera rivelazione inaspettata, ha condotto la festa del partito con piglio, volontà e diciamo pure voluttà. Abbiamo visto la nascita di una leader che però sarà sempre fedele alla sorella. Insomma, chi pensava di indebolire il Presidente del Consiglio colpendola, come lei stessa ha detto, nel privato e negli affetti, è servito. Non solo Giorgia c’è, ma ora c’è anche Arianna.