Politica
Meloni, Weber e le trame europee: Berlusconi si sente “tagliato fuori”
Il leader forzista si sente “tagliato fuori”, reso marginale dal consenso in calo e preoccupato di non controllare i suoi uomini
Incontro Meloni-Weber a Palazzo Chigi, irritazione di Berlusconi
A Silvio Berlusconi non è piaciuto l’incontro a Palazzo Chigi tra la premier Giorgia Meloni e il presidente del Partito popolare europeo Manfred Weber. È quello che ricostruisce La Stampa nel racconto di quello che è considerato un colloquio (il secondo) molto importante per gli equilibri europei in vista delle prossime elezioni del 2024.
“Mi ha fatto piacere sentire da lui l'importanza che viene attribuita a Forza Italia nel Ppe e in Europa”, fa sapere il leader di Forza Italia poco prima che esca la notizia di Meloni e Weber. Una nota apparentemente insignificante, ma che assumerà importanza solo in un secondo momento.
A Palazzo Chigi Weber vede anche Antonio Tajani, vicepremier, ministro degli Esteri, coordinatore di FI, e autore assieme al ministro degli Affari europei Raffaele Fitto, di Fratelli d'Italia, dell'operazione che punta a consolidare l'alleanza tra Conservatori e Popolari in Europa. È il progetto a cui lavora Meloni, presidente del gruppo dei conservatori continentali (Ecr), in vista delle Europee, per sganciare il Ppe dal tradizionale asse con i socialisti a Bruxelles.
La leader di FdI ha già rigettato il progetto del partito unico conservatore rilanciato tre giorni fa da Berlusconi sul modello dei Repubblicani americani. È un formato che non le interessa e che considera inutile dal punto di vista politico
Il leader forzista si sente “tagliato fuori”, reso marginale dal consenso in calo, preoccupato di non controllare i suoi uomini. Continua a guardare con sospetto Tajani e il suo attivismo: “Ormai - ripete - è più meloniano dei meloniani”.