Politica

Migranti, dalla strage al caso Piantedosi: Meloni a Cutro compatta il Cdx

L’opinione di Vincenzo Caccioppoli

Al di là delle colpe su un vicenda che ha certamente alcuni punti oscuri, il governo sembra andare avanti compatto

Il governo Meloni ha voluto dare un segnale forte in questo senso, anche se molti hanno voluto sottolineare una presunta spaccatura all'interno dell’esecutivo tra i rigoristi come Salvini e i più morbidi, come per esempio il ministro Lollobrigida. Il decreto segue quello varato contro le Ong, che al di là di come la si pensi, se da un lato hanno sicuramente un ruolo meritorio è altrettanto innegabile e dimostrato che in altri casi abbiano rapporti certamente ambigui proprio con le organizzazioni criminali che lucrano sul traffico dei migranti.

Il governo Meloni nel suo programma aveva tra i primi punti, proprio un giro di vite alla immigrazine clandestina, ma che non fosse (come qualcuno ha voluto far sottintendere sempre per quel discorso iniziale di strumentalizzazione) punitivo per i poveri disperati che, senza più alcuna speranza, fuggendo da guerre o fame, arrivano a rischiare la vita e farla rischiare ai propri figli (la battuta a tal proposito a poche ore dalla tragedia, del ministro Piantedosi francamente è sembrata davvero una delle note più stonate di tutta questa vicenda) per trovare fortuna nel nostro paese, ma colpendo il problema alla fonte e cioè cercando di fermare il lucroso traffico di essere umani.

La parte più qualificante del decreto è appunto quella riguardante il giro di vite sugli scafisti e rivendicata con orgoglio dalla premier e da tutto l’esecutivo (altro che tensione e spaccature, come qualcuno ha voluto a tutti i costi sottolineare): «C’è un inasprimento delle pene consistente e l’introduzione di una nuova fattispecie di reato che punisce con pena molto severa in caso di morte o di lesioni gravissime subite dai migranti, da 20 a 30 anni», ha spiegato il ministro della Giustizia, Carlo Nordio. «E l’altra novità è l’allargamento territoriale della giurisdizione penale dello Stato italiano quando l’imbarcazione è diretta verso il nostro territorio nazionale», ha spiegato. «Perché noi riteniamo debba essere ritenuto un reato universale», ha aggiunto Meloni spiegando però che queste misure non bastano.