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Politica
Migranti, Veneziani: "Il nuovo leader Pd sarà un negro e verrà dai barconi"
ll vicepremier Matteo Salvini e Aboukabar Soumahoro, che si batte per i diritti dei braccianti

"Il nuovo segretario del Pd sarà un negro e sarà venuto dai barconi", così profetizza l'intellettuale Marcello Veneziani sul Tempo, raccontanto a modo suo la crisi profonda della Sinistra e in particolare del Partito Democratico, lacerato, dilaniato da faide e lotte fra correnti e spiazzato di fronte ai cambiamenti avvenuti nella società italiana e nel mondo.

"Lo psicodramma collettivo sulla fine della sinistra" illustra Veneziani, "continua imperterrito da settimane, forse da mesi, sotto sotto da anni. C'è qualcosa di esagerato nel piangere e denunciare il collasso del Pd. Non successe la stessa cosa quando sparì il partito-paese, la Dc, dopo mezzo secolo ininterrotto di governo, di potere a ogni livello e di maggioranza". Ma il disastro della sinistra ricorda la tragedia dei "barconi dei migranti che arrivano, i cartoni dei morenti - sindaci, ministri, governanti - che sloggiano. E le due tragedie, pur così diseguali, vengono collegate". 

"Detto questo" prosegue, "lasciate che mi esponga in un'ardita profezia: il prossimo leader della sinistra, come il suo popolo del resto, sarà un papa straniero. Sarà negro. Sarà venuto dai barconi o avrà trovato nei barconi il suo elettorato maggiore e la sua base militante. Sarà pop, e non snob. Che saranno poi i milioni di migranti che la sinistra, il papa, i mattarelli umanitari, avranno agevolato a far entrare nel paese e in Europa. Riprenderà, come è giusto, la bandiera del proletariato e farà la concorrenza ai grillini pauperisti".

Venziani analizza anche il caso di Matteo Renzi, passato dalle stelle alle stalle in pochissimi anni dopo un grande entusiasmo iniziale - e trasversale - nei suo confronti, che ora sembra svanito del tutto, soppiantato da un disprezzo quasi viscerale e spesso irrazionale: "Renzi" illustra Veneziani, "a cui è stata attribuita una disfatta molto più grande e molto più radicale di lui, è un caso esemplare: ora si dà ai media, come già fece il suo precursore Veltroni. Va in tv perché, lo dicemmo dagli inizi, lui è un animatore. Sono piccoli esempi vistosi di un processo più grande: la sinistra proletaria e sudata la faranno i neri, magari islamici, la sinistra da passeggio e da salotto sarà nei poteri che non passano dal consenso popolare. Brutta ciao".

La profezia di Marcello Veneziani sembra attagliarsi alla perfezione all'astro nascente di Aboubakar Soumahoro, dirigente italo-ivoriano della Usb e amico di Soumayla Sacko, il giovane sindacalista maliano assassinato qualche settimana fa a San Ferdinando. Soumahoro, 38 anni, si batte per i diritti dei braccianti e, a Sinistra, sono in molti che vorrebbero vederlo occupare posizioni politiche di rilievo. Acerrimo nemico delle politiche di Matteo Salvini, si è meritato una copertina dell'Espresso che lo ritrae accanto al Ministro dell'Interno, il tutto corredato dall'esplicita didascalia "Uomini e no"

Dopo la sua seguitissima ospitata a Propaganda Live, Soumahoro è stato portato in trionfo dal popolo dei social. "Ha un linguaggio e un pensiero limpido e profondo", si leggeva su Twitter nella marea di commenti e reazioni più che favorevoli. "Più incisivo di qualsiasi politico italiano. Era da tanto che non sentivo un discorso così forte e chiaro. Applausi", questo il tenore di molti post sui social network. E la morale sottintesa era nella stragrande maggioranza dei casi: "Che la sinistra riparta da qui, che riparta da lui, da Aboukabar".

Che la provocazione di Marcello Veneziani possa avverarsi in un futuro non troppo lontano, mandando in pensione ad aeternum la buffa "Sinistra al caviale" incarnata dai vari Calenda e dal Pd che spopola ai Parioli e per cui parteggiano i rampolli della famiglia Agnelli?

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