Politica
Migranti in Albania, l'Italia fa "centro" in Ue. La Germania studia il modello
L’accordo Italia-Albania per la realizzazione dei centri per la prima accoglienza dei migranti riceve un inatteso avvallo da parte del governo di Sx tedesco
Migranti, anche la Germania studia il modello Albania. L'endorsement della ministra degli Interni tedesca Faeser (oltre che di Scholz)
L’accordo Italia Albania per la realizzazione dei centri per la prima accoglienza dei migranti, riceve un inatteso avvallo da parte del governo di sinistra tedesco. La ministra dell’Interno tedesca, Nancy Faeser, infatti, ha dichiarato di guardare con grande interesse al cosiddetto "modello" tra Italia e Albania, mentre ha escluso una possibile soluzione come il "modello Ruanda" adottato dal Regno Unito. «Si tratta di un modello interessante che sto discutendo con il mio omologo italiano», ha affermato la ministra dell’Interno tedesca.
«Ma dubito che le procedure di asilo possano svolgersi su scala più ampia in un Paese piccolo come il Ruanda. Quanti rifugiati ha accolto finora il Ruanda per altri Paesi? Il Regno Unito sta attraversando un momento molto difficile qui, per usare un eufemismo», ha aggiunto Faser, sottolineando che è molto più importante continuare a concentrarsi su una migliore protezione delle frontiere esterne e su procedure più rapide, come previsto dalla riforma della legge sull’asilo dell’Ue. Insomma dopo aver ricevuto l'avallo della presidente della commissione Ursula von der Leyen e di altri paesi europei qualche settimana fa. In una lettera indirizzata alla commissaria Ue agli Affari Interni e alle Migrazioni, Ylva Johansson, infatti, i ministri dell'Interno di Austria, Paesi Bassi, Malta, Grecia, Polonia, Danimarca e altri otto paesi propongono di replicare ed estendere l'accordo sottoscritto tra la Meloni e il premier albanese Edi Rama.
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“Incoraggiamo - si legge nel documento del 15 maggio scorso - il rafforzamento degli aspetti interni ed esterni del rimpatrio, per arrivare a un’efficace politica di rimpatrio dell’Ue». «Questa potrebbe includere, tra l’altro, la garanzia di sistemi di rimpatrio più efficaci negli Stati membri dell’Ue che attuino pienamente le decisioni di rimpatrio», prosegue la lettera. Per quanto riguarda gli hub in Paesi terzi per i rimpatriati, «incoraggiamo la Commissione e gli Stati membri a esplorare potenziali modelli all’interno della Ue, oltre a considerare l’eventuale necessità di modifiche alla direttiva sui rimpatri”.
Ma già a novembre dello scorso anno anche il cancelliere Olaf Scholz aveva detto di guardare con interesse all’accordo Italia Albania per la gestione dei migranti. Insomma mentre in Italia l’accordo è oggetto di strumentale polemica politica, in Europa si guarda invece ad esso come un possibile modello da riproporre. Anche perché la questione migranti è un tema tra i più sentiti nella gran parte dei paesi europei, e tutti riconoscono al nostro paese e al governo Meloni un ruolo centrale nel tentativo di trovare soluzioni concrete per far fronte all'invasione di migranti dal nord Africa. E il tema non potrà che essere centrale anche nella prossima legislatura del Parlamento europeo.