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Migranti in Albania, Rama avvisa Meloni: "I non rimpatriati tornano da voi"

di redazione politica

Il presidente: "Tutto sarà in carico al vostro Paese: le infrastrutture, l’accoglienza, il trasferimento nel centro". Il rischio di 36mila casi Catania

Migranti in Albania, il rischio boomerang per il governo Meloni. Ecco che cosa prevede l'accordo

Il patto tra Albania e Italia per l'accoglienza dei migranti fa discutere. L'accordo tra Meloni e Rama prevede l'accoglienza da parte di Tirana di 36mila persone all'anno. Ma i dettagli di questo trattato vanno ancora definiti. Lo stesso presidente albanese interviene per precisare alcuni punti. "Tutto - precisa Rama a Il Fatto Quotidiano - sarà in carico a voi: le infrastrutture, l’accoglienza, il trasferimento nel centro. Mettiamo a disposizione solo la terra". E aggiunge di non aver chiesto molte precisazioni sul protocollo "perché non volevo che l’Italia pensasse che facessimo ostruzionismo". Fa sapere che Tirana vigilerà sulle persone, che "non devono essere trattate come detriti". E aggiunge: "Questo è un accordo teorico, poi va messo in pratica. E non sarà facile: tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare. Gli accordi con i Paesi africani sono la cosa più difficile". Rivelando che un team congiunto di giuristi e dei ministeri dell’Interno e della Difesa ha iniziato a lavorare sul testo siglato ieri. Nel quale l’Albania acquisirà "un know-how importante anche per colpire il crimine organizzato. A tutto il resto penserà l’Italia e se non dovesse riuscire a fare i rimpatri, dovrà riprenderseli".

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In Albania, - spiega Repubblica - vista l’esclusione di donne, bambini e soggetti vulnerabili, potranno finire solo uomini maggiorenni. La selezione si effettuerà a bordo. Il trattenimento dovrà essere disposto da un questore italiano e motivato. E poi confermato da un giudice entro 48 ore. Quindi si rischiano altri casi come quello di Catania. Sulla richiesta d’asilo poi la decisione spetta a una commissione italiana. Che deve anche ascoltare il richiedente. Infine, c’è il nodo della detenzione amministrativa. Il governo ha assicurato che il diritto al ricorso non verrà toccato. Infine, se la persona dovesse essere rilasciata si troverebbe in territorio extraeuropeo. Cosa succede a quel punto? Dovrebbe tornare in qualche modo in Italia, secondo quello che ha detto Rama.