Politica

Migranti, l'Ue si divide sul patto Italia-Albania. E Scholz ora copia Meloni

di redazione politica

Il ministro Piantedosi: "Abbiamo deciso di adottare un sistema innovativo". La Germania studia il dossier e valuta misure più rigide in tema di immigrazione

Migranti, l'Ue studia il patto Italia-Albania ma già altri paesi sono pronti a replicarlo. A Bruxelles le cose stanno cambiando

L'accordo tra Italia e Albania sui migranti continua a far discutere, ma intanto emergono alcuni dettagli fin qui inediti. Il trattato siglato tra la premier Meloni e il presidente Rama prevede dei costi per il governo così quantificati: 16,5 milioni in anticipo e 100 di garanzia. Il contratto tra le parti - si legge su Il Corriere della Sera - è composto da nove pagine in cui sono messi nero su bianco i 14 articoli che definiscono l’intesa. Resterà in vigore "per cinque anni", rinnovabili di altri cinque. E impegna le parti a osservare "gli accordi internazionali nell'ambito della tutela dei diritti dell’uomo e, in particolare, nell’ambito della migrazione". Intanto, anche altri Paesi dell'Ue si stanno interessando al modello Italia-Albania, in particolare la Germania che sta lavorando a un revisione della sua politica migratoria, nel senso dell’"indurimento" annunciato dal cancelliere Olaf Scholz due settimane fa. Se tutto va bene, Berlino pensa a una riforma da varare entro fine anno, possibilmente con il sostegno dell’opposizione conservatrice, che ridurrà i sussidi e i benefit agli immigrati e accelererà le espulsioni. La Germania studia il dossier dell'Italia.

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Sulla questione è intervenuto anche il ministro degli Interni. "Quella di una struttura per trattenimento di richiedenti asilo provenienti da Paesi sicuri - dice Piantedosi - è l'ipotesi di lavoro, frutto di una collaborazione con un Paese amico e fratello come è stato detto dal premier albanese Rama. Capisco - prosegue il ministro - che le cose innovative spesso suscitano discussioni ma vedrete che tutto si comporrà secondo una logica che abbiamo annunciato da tempo e su cui stiamo lavorando. Fa parte di questo piano complessivo". Piantedosi ha confermato che la giurisdizione su questi centri sarà italiana. Quanto alle modalità con la quale essa di attuerà, Piantedosi ha aggiunto che "questo poi si vedrà nell'implementazione che dovrà avere l'accordo che è stato sottoscritto in prima battuta".