Migranti, Salvini categorico: “Roma non firma nulla per Berlino”
Nessun patto sui migranti, Salvini smentisce i desiderata teutonici. E lo spread può farsi benedire
L’omologo tedesco di Salvini, Seehofer, aveva assicurato: “Siamo vicinissimi alla meta”, in merito all’accordo per cui i migranti fuggiti dall’Italia verso la Germania, sarebbero stati riaccompagnati nel nostro Paese.
Carte d’ufficio in ballo nelle mani dei Premier Conte e Merkel, ma Matteo Salvini alza il muro e non ci sta a piegare l’interesse nostrano alle esigenze tedesche. "Io non firmerò nulla finché Berlino rimane sorda e non risponde a tutte le nostre richieste."
Anzitutto per l’Italia la manovra dev’essere a costo zero, ovvero per ogni rimpatrio deve partire un profugo per Berlino, poi si chiede un accordo più ampio ed una revisione generale del funzionamento dei collocamenti. Oltre ad una diversa gestione delle barche attive in mare che salvano i migranti.
E con il fuoco incrociato della manovra finanziaria, è ancora il leader della Lega a fare spallucce: "La nota di aggiornamento al Def è un passo in avanti verso la civiltà, i mercati se ne faranno una ragione".
Lo spread può impiccarsi, i cittadini no. Questo il senso dei ragionamenti governativi, dove ormai la Sovranità ha ritrovato una dimensione d’esistenza, dopo decadi di sonnambulismo legislativo.
Agli zombie grigio scuri di Bruxelles è stato tolto dalle mani il manichino Italia per i crash test sulla pelle degli elettori. È tempo di riprendere in mano il volante delle scelte.
Andrea Lorusso
Twitter @andrewlorusso
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