Politica

Consiglio Ue su migranti, Roma frena l'intesa. Nuovo scontro con la Germania

di Redazione

Von der Leyen: "Dobbiamo assicurare l'attuazione del Patto per le migrazioni e l’Asilo in Ue. Noi dobbiamo decidere chi entra"

Migranti, Tajani a Berlino: "Nessuna guerra alle Ong, ma non diventino una calamita per gli irregolari, che sbarcano sempre in Italia"

Proprio nelle stesse ore in cui a Bruxelles i ministri degli Interni dei 27 Paesi Ue cercano un difficile compromesso sul patto Ue per l'immigrazione, il ministro degli Esteri Antonio Tajani si è incontrato nella capitale tedesca con la sua omologa Annalena Baerbock per un chiarimento dopo le incomprensioni dei giorni scorsi legate al finanziamento, da parte del governo tedesco, delle Ong di ricerca e salvataggio in mare. Al termine dell'incontro - definito "cordiale e franco" - i due ministri hanno spiegato le loro posizioni alla stampa. "Abbiamo tutti visto le immagini da Lampedusa. La situazione e' insostenibile ed e' una grande sfida per l'Italia, questo lo capiamo" ha premesso la ministra Baerbock.

Ma, ha aggiunto, "ogni vita ha un valore e ogni persona annegata non e' solo un numero nelle statistiche ma un padre, un figlio, un amico. Almeno 2.300 persone sono morte dall'inizio dell'anno: sono 2.300 destini, persone, speranze per un futuro migliore. Questo non deve diventare routine. "Fortunatamente - ha aggiunto - molti vengono salvati: lo dico con gratitudine. Oltre il 90% di quelli che partono vengono salvati dall'annegamento, siamo grati alla guardia costiera italiana ma anche ai volontari che hanno un ruolo e si impegnano per salvare vite nel Mediterraneo, mentre la missione europea Mare Nostrum non c'è più. Questo impegno ha il nostro sostegno".

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"Nessuno fa la guerra alle Ong - ha replicato Tajani - però non possono essere una sorta di calamita per attrarre migranti irregolari che poi, guarda caso, vengono portati sempre e soltanto in Italia perche' e' il porto piu' vicino. Le navi delle Ong possono fare soccorso in mare, ma non si puo' trasformare l'Italia nel luogo dove tutte le Ong accompagnano i migranti, anche perchè non vogliono venire in Italia ma raggiungere altri Paesi europei". Per questo, ha sottolineato, serve una soluzione europea e "si devono trovare accordi sui paesi di origine".

Un concetto, quest'ultimo, sottolineato con forza anche da Baerbock: "l'Europa deve lavorare a soluzioni congiunte sulla questione migratoria, quindi non lasceremo soli certi singoli Stati", ha aggiunto riferendosi all'Italia. Ora, ha aggiunto, occorre "trovare un consenso attraverso il dialogo fra la Commissione e il Parlamento europeo", con lo scopo di "evitare che le persone si mettano in viaggio rischiando la morte. La migrazione deve essere pensata in maniera piu' ampia, con gestione dei casi piu' accelerate e facendo csi' che i migranti abbiano diritto a chiedere tutela e asilo. I valori Ue ce lo impongono e restano la nostra bussola". 

Baerbock: "L'erogazione dei fondi alle ong è imminente' 

In merito alle "diverse opinioni" sui finanziamenti di organizzazioni civili che si occupano di migranti in Italia, "ne abbiamo parlato oggi" e lo "abbiamo già fatto in passato". "In tre casi l'erogazione dei fondi è imminente" - ha dichiarato la ministra tedesca degli Esteri, Annalena Baerbock, che ha poi concluso: "A Bruxelles sono in corso trattative per la gestione di questa crisi, io spero che si arrivi a una decisione comune, per noi e' importante e spero fino all'ultimo minuto che venga accettata la nostra proposta di compromesso sulle questioni umanitarie".

Nuovo scontro con la Germania

L'Italia esprime "sorpresa" per la presenza di 7 navi gestite dalle ong che navigavano tra Libia, Tunisia e Italia battenti bandiera tedesca "proprio mentre era in corso il vertice per trattare su un possibile nuovo patto per i migranti". Lo rendono noto fonti di governo parlando con l'Ansa. 

Migranti: Piantedosi lascia in anticipo Consiglio Ue a Bruxelles

Il ministro degli Interni, Matteo Piantedosi, ha lasciato la riunione del Consiglio Ue Affari interni a Bruxelles perché "è dovuto ripartire". Lo riferiscono fonti diplomatiche Ue. Il titolare del Viminale non è intervenuto nella sessione pubblica del Consiglio, sul tema della migrazione e del regolamento per la gestione delle crisi, né ha rilasciato dichiarazioni alla stampa. 

Piantedosi a Palermo, incontra ministri di Libia e Tunisia

Il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, ha lasciato Bruxelles dove ha partecipato al Consiglio affari interni, per volare a Palermo dove oggi avrà due incontri bilaterali con i ministri dell'Interno di Libia e Tunisia. Al centro dei colloqui, la collaborazione per frenare le partenze di migranti.

Migranti, von der Leyen in pressing: "I ministri trovino un accordo sul regolamento della crisi, il lavoro va finito"

La questione migranti, sia a livello interno che internazionale, si fa sempre più calda. Dopo la stretta del governo Meloni annunciata ieri in conferenza stampa (leggi qui l'articolo), a Bruxelles il tema infiamma il dibattito. Il vice premier e ministro degli Esteri Antonio Tajani ribadisce oggi che sulla questione migratoria "il governo italiano sta lavorando su due binari'' e ''quello europeo è fondamentale''. ''Il fenomeno è molto vasto perché alla situazione africana dobbiamo aggiungere quella della guerra che c'è ancora in Siria e la situazione in Afghanistan'', afferma il titolare della Farnesina ricordando che ''abbiamo anche la rotta orientale, la rotta dei Balcani, perché arrivano anche da lì alla frontiera nord orientale di Trieste e Gorizia''. Ed è per questo, ha spiegato Tajani, che c'è ''un grande impegno'' tanto che ''la scorsa settimana abbiamo posto sul tavolo delle Nazioni Unite il problema migratorio'' perché ''servono tutte le organizzazioni internazionali per risolvere la questione''. Inoltre, Tajani è oggi in missione a Berlino, dove incontrerà la collega tedesca Annalena Baerbock. In sede tedesca solleverà la questione dei finanziamenti alle ong che si occupano di migranti. "Vado con un atteggiamento educato ma fermo", ha ribadito oggi il ministro. 

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A richiamare l'attenzione sulla questione migratoria è oggi anche la presidente della Commissione Ue Ursual von der Leyen. "Esorto fortemente i ministri" dell'Interno dei 27 Stati membri riuniti a Bruxelles "a trovare un accordo nell'incontro di oggi sul regolamento sulle crisi" migratorie. "Dobbiamo finire il lavoro: dobbiamo assicurare una adeguata attuazione del patto Ue sulle migrazioni e l'asilo", ha detto da Spalato, in Croazia, dove si trova per un raduno del Ppe, la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen. "Abbiamo bisogno di regole comuni: i cittadini, a ragione, si aspettano che sia l'Europa a decidere chi viene qui e in quali circostanze, e non i trafficanti di uomini", ha concluso von der Leyen.