Politica

Lollobrigida si riprende la scena (anche internazionale) grazie al successo di “Agricoltura è”

Il mondo agricolo sta con il ministro

di Vincenzo Caccioppoli

Si tratta di riconoscimento a livello istituzionale, perché la considerazione e la stima che il mondo dell’associazionismo agricolo ha per lui, ha pochi eguali nel passato recente. L'analisi 

Ci ha lavorato duramente, il ministro dell’agricoltura Francesco Lollobrigida, controllando puntigliosamente, dicono quelli del suo staff, sottoposti ad un vero e  proprio tour de force, ogni particolare della organizzazione della grande kermesse di tre giorni “Agricoltura è”, svoltasi nella centralissima Piazza della repubblica dal 24 al 26 marzo. Ci teneva sia per dare risalto ad un mondo come quello agricolo, a cui è molto legato, e sia per ridare slancio alla sua figura da politico che in questi due anni è stata assai moto ingenerosamente un po' strapazzata da gossip e retroscena giornalistici. E si può ben dire che tanto impegno sia stato, alla fine, ampiamente ripagato.

Perché l’evento è stato certamente un grande successo, che riporta in auge, il ministro Lollobrigida non solo sul piano interno ma anche sulla scena internazionale. E non solo per la partecipazione di personalità di primissimo livello (è stato inaugurato dal capo dello Stato Sergio Mattarella, e chiuso da quello del governo Giorgia Meloni), ma anche per la maestria e la sicurezza con cui il ministro ha guidato gli ospiti , a cominciare dal commissario europeo all’agricoltura, Christophe Hansen, tra gli stand del villaggio, così come nel bilaterale con lui, a porte chiuse, tenuto al ministero martedì mattina. Anche la presenza di Raffaele Fitto, che solitamente è assai parco nelle sue uscite pubbliche (ancora di più ora che incarna il ruolo di vicepresidente esecutivo della Ue), può essere ritenuto un segnale di come la considerazione del ministro dell’agricoltura sia salita di molto, non solo all'interno del partito, ma anche e soprattutto in Europa.

Non è certo passata inosservata la battuta di Lollobrigida, durante la conferenza stampa congiunta con il commissario Hansen, quando ha voluto espressamente dire di aver sentito, in mattinata, Matteo Salvini, proprio per smorzare, sul nascere, le polemiche che aleggiano tra la maggioranza tra Lega e Forza Italia (come dire che il suo ruolo all’interno del governo e del partito è ancora di peso). Ecco allora che, come dice una fonte qualificata di Fratelli d’Italia, che si aggira tra gli stand, questo evento può rappresentare una sorta di rinascita politica di Francesco Lollobrigida, la cui figura era indubbiamente uscita un po’ appannata dalla vicenda personale, legata alla fine del suo legame con Arianna Meloni.

Chi lo conosce bene sa che ha sofferto molto la cosa, in silenzio, come è nel suo stile assai diverso da come lo si voglia far apparire sui giornali (sulla sua vita privata è sempre stato riservatissimo). I modi non gli sono piaciuti, ma ha preferito incassare in silenzio e buttarsi a capofitto sul lavoro. Al contrario di quello che si crede il ministro è una persona riservata, innamorato della sua privacy e soprattutto attento a non coinvolgere mai la famiglia (le due amatissime figlie, Rachele e Vittoria).

Anche le tante gaffe, in molti casi, a dir la verità, rese tali dalle strumentalizzazioni ad hoc dei giornali, sono state forse le conseguenze di un malessere determinato da una situazione difficile, che anche per uno abituato alla lotta e alle difficoltà, ha avuto naturale e logiche ripercussioni. Dopo lo scoop del Foglio di fine estate, Lollo ha scelto il silenzio e le sue dichiarazioni si sono sempre più diradate, ma allo stesso tempo la sua attività di ministro ha avuto una impennata, sia sul piano nazionale che su quello europeo, dove lui ormai, a detta anche del più autorevole giornale della capitale belga “Politico”, sembra aver assunto il ruolo di guida tra gli omologhi della Ue. Ruolo che sembra avergli riconosciuto anche lo stesso commissario Hansen, assai prodigo di complimenti, nella sua visita romana, che non sono sembrati di sola maniera e buona creanza.

“Con i rimpasti di governo in Germania e Francia, Lollobrigida è ora probabilmente il ministro dell’agricoltura più potente d’Europa, costruendo coalizioni con l’estrema destra nei Paesi Bassi, in Ungheria e in Slovacchia per scagliarsi contro le etichette di avvertenza sanitaria sugli alcolici, difendere il primato della carne e colpire il nutriscore, il sistema francese di etichettatura a cinque colori sulle confezioni degli alimenti» queste le lusinghiera parole che un lungo articolo di Politico ad inizio febbraio ha certificato il buon lavoro che sta facendo il ministro in Europa.

Ma si tratta di riconoscimento a livello istituzionale, perché la considerazione e la stima che il mondo dell’associazionismo agricolo ha per lui, ha pochi eguali nel passato recente (malgrado durante il confronto con Fitto uno sparuto di persone del movimento dei trattori abbia inscenato una sorta di protesta, che lui ha saputo comunque gestore con una certa destrezza). Segno tangibile che malgrado le critiche e le battute da cabaret, il suo lavoro ha prodotto risultati eccome.

“La fine del rapporto con la moglie è certamente stato uno spartiacque per lui- dice un suo fedele amico e deputato di fdi- ma non solo sul piano privato, che è ovvio per tutti, ma anche su quello pubblico e come politico. Perché, inutile negarlo, il fatto di essere considerato sempre come il favorito, solo per la sua parentela con Giorgia, era diventato frustrante e un po’ 'avvilente". E sì perché Lollobrigida, classe 1972 alla politica ha dedicato la sua vita e ha cominciato giovanissimo nelle file del Fronte della gioventù, ben prima delle sorelle Meloni, rivestendo fino al 1999 la carica di segretario provinciale. È stato consigliere comunale di Subiaco, poi provinciale e infine regionale ed assessore, nel 2010, ai trasporti e alla mobilità. Nel 2018 il salto alla Camera dei deputati, eletto con Fdi, per ricoprire per lungo tempo la carica di capogruppo. Poi con la vittoria alle elezioni, la promozione a ministro.

E da lì sono cominciati, paradossalmente i guai per Francesco. perché è indubbio che paradossalmente il legame di parentela con la premier è stato per lui un catalizzatore di attenzioni particolari da parte dei giornali e media in genere. E forse non è un caso se proprio quando il suo legame con la sorella della premier è arrivato al capolinea, sono cominciati ad arrivare riconoscimenti e successi per il suo lavoro al ministero. “E’ come se si fosse tolto un peso- dice un senatore che frequenta Lollo anche in privato - il pregiudizio sulla sua supposta condizione di essere sempre stato una sorta di raccomandato, nel partito ed ora nel governo, quando invece spesso ha avuto contrasti anche duri con Giorgia in passato.”

Insomma, la grande kermesse di Roma, è stata una dimostrazione chiara che Lollobrigida è tornato, sempre che se ne fosse mai andato, sulla scena politica nostrana, smentendo con i fatti una volta per tutte, l'idea balzana che lui sarebbe il più classico esempio di “amichettismo” nel governo. Anche perché alla luce dei fatti emersi, non ne esisterebbero nemmeno più le condizioni.