Politica
Mobbing e molestie sul lavoro: la legge che manca da oltre vent'anni
Magni (AVS) presenta un disegno di legge per introdurre un reato sul quale l'UE ci tira le orecchie fin dal 2001
Mobbing: il disegno di legge presentato al Senato
Il mobbing sul lavoro? Se ne parla moltissimo, ma in Italia non esiste. Almeno non come reato.
Nonostante diverse proposte, infatti, nel nostro Paese ancora manca una legge che regolamenti una fattispecie più volte denunciata da sindacati e singoli lavoratori.
Il mobbing, in letteratura, consiste nelle condotte persecutorie adottate da superiori o colleghi, uno spettro estremamente ampio di comportamenti che varia dal demansionamento alla violenza psicologica, fisica e sessuale. Definirlo in maniera più puntuale, al di là delle disquisizioni accademiche, non è possibile, proprio perché manca un riferimento normativo.
Per colmare la mancanza il senatore di Alleanza Verdi/Sinistra Tino Magni ha presentato un disegno di legge finalizzato a introdurre norme specifiche per la tutela delle lavoratrici e dei lavoratori da molestie morali e psicologiche nel mondo del lavoro.
La proposta (che vede come co-firmatari i colleghi Peppe De Cristofaro, Ilaria Cucchi, e Aurora Floridiai) si inserisce nella scia della risoluzione del Parlamento europeo n. 2001/2339 del 20 settembre 2001, che esorta gli Stati membri a rivedere e, nel caso, “a completare la propria legislazione vigente sotto il profilo della lotta contro il mobbing e le molestie sessuali sul posto di lavoro, nonché a verificare e ad uniformare la definizione della fattispecie del 'mobbing', sottolineando espressamente la responsabilità degli Stati membri e dell’intera società per il mobbing e la violenza sul posto di lavoro, ravvisando in tale responsabilità il punto centrale di una strategia di lotta a tale fenomeno”.