Politica
Montanari non saluterebbe la Boschi? Così la sinistra dei "migliori" si rovina
"La Boschi ? Io non solo non l'avrei abbracciata, come ha fatto Pisapia, ma non le avrei neppure stretto la mano !". Posizioni, come questa, enunciata in TV, su "La 7", dallo storico dell'arte de'sinistra, dura e pura, Tomaso Montanari, presentano una visione della sinistra, e del suo popolo-come ha osservato il prof.Luca Ricolfi-"del tutto irreale, infantilmente abbarbicata alla credenza di essere la sola depositaria del bene".
A Montanari e ai suoi, non molti, seguaci-convinti di essere antropologicamente, e non solo eticamente, superiori al PD di Renzi e anche agli scissionisti di Bersani-la batosta della "gioiosa macchina da guerra" di Occhetto anti-Berlusconi non ha insegnato nulla. E, contro i "nemici" interni, vorrebbero riproporre lo schema, delineato contro il Cav. : la sinistra è il bene, gli avversari il nulla.
Qualora prevalesse questa linea, il centrosinistra sarebbe destinato all'ennesima "bella sconfitta". E la lotta politica, in Italia, tornerebbe ad essere avvelenata da quel "complesso dei migliori", che ha impedito, per 20 anni, ai progressisti di riconoscere i propri errori, vecchi e nuovi, che li hanno allontanati dalle reali esigenze del popolo.
Nel disprezzo di Montanari nei confronti della Boschi c'è anche, come ha osservato Giulianone Ferrara, la "irrisolta caratteristica psico-sessuale degli italiani mediocri che, dietro a una bella donna, vedono l'incarnazione del male, inteso come sesso parlato, mal praticato, rinnegato".