Politica
Governo, scoppia la 'bomba Ncd'. Renzi a rischio?
Di Alberto Maggi (@AlbertoMaggi74)
La sfida sulla riforma costituzionale è solo la punta dell'iceberg. Nella maggioranza che sostiene Matteo Renzi, oltre alle divisioni nel Pd, c'è una vera e propria "bomba Ncd". Che rischia di esplodere ben presto. "Se il ddl Boschi resta così com'è di certo non lo voto", afferma ad Affaritaliani.it il senatore Carlo Giovanardi. "Altri hanno detto le stesse cose, dal senatore Compagna a Formigoni. Il punto è il principio della rappresentanza, il Senato non può essere il dopo-lavoro dei consiglieri regionali cooptati". E ancora: "Nel 2001 non ho votato la riforma del Titolo V e senza cambiamenti non voto nemmeno il ddl Boschi".
"Ma il problema vero - ammette Giovanardi senza giri di parole - è che metà Area Popolare vuole andare a sinistra e metà vuole restare nel Centrodestra. Io, ovviamente, resto nel Centrodestra. Abbiamo fondato l'Ncd dicendo che finita la fase di emergenza saremmo tornati ad allearci con il Centrodestra, come dice anche il nostro nome. Poi a un certo punto diventiamo organici della sinistra e del Pd? Io non ci sto". Scissione? "Che una parte vada verso Renzi e un'altra resti nel Centrodestra è nei fatti. La De Giromalo è tornata in Forza Italia e prima di lei la Saltamartini è entrata nella Lega. Io non vado né in Fi né nel Carroccio, ma certamente voglio rimanere nel Centrodestra". Alfano? "Lo vedremo cosa farà".
Giovanardi è un fiume in piena. "In Sicilia appoggiamo la giunta Crocetta, ma stiamo scherzando? La mia componente, quella dei Popolari Liberali, resta certamente nel Centrodestra, altri vogliono diventare organici al Pd. Io, come altri, ho firmato il ddl Quagliariello presentato la scorsa settimana per introdurre il premio alla coalizione e non al partito nella legge elettorale. Andiamo avanti".
Ma se il governo dovesse cadere sulle riforme istituzionali? "Il governo non è a rischio. Le riforme le fa il Parlamento, il governo è il potere esecutivo. Poi se le cose vanno diversamente da come vorrebbe Renzi, che si dimetta. Poi deciderà il Presidente Mattarella i passaggi successivi. Magari nascerà il governo Renzi-Verdini, ma di certo io non ne farò parte. D'altronde non posso stare ad appoggiare un esecutivo che vuole le adozioni gay, l'utero in affitto e la liberalizzazione della droga. Dicono che hanno i voti dei 5 Stelle? Bene, si facciamo votare la fiducia dai grillini. Oppure propongano questi provvedimenti dopo aver vinto le elezioni. Sotto l'ombrello della fiducia non possono far passare proposte contro le quali ho combattuto una vita e continuerò a combattere", conclude Giovanardi.