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Politica
"No a processi sommari alla polizia". Pisa, Piantedosi si allinea con Meloni

"Respingo fermamente ogni tentativo di coinvolgere, nelle polemiche politiche, il lavoro delle Forze di polizia"

"Consentitemi di sottolineare il diritto degli appartenenti alle forze di polizia di non subire processi sommari. Sono lavoratori che meritano il massimo rispetto! La gestione dell'ordine pubblico è un impegno quotidiano, delicato e non privo di rischi, svolto con la massima dedizione dalle donne e dagli uomini in divisa". Così il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, nella sua informativa alla Camera. Con queste parole il titolare del Viminale si allinea alle posizioni della premier Giorgia Meloni che ha rintuzzato l'affondo di Sergio Mattarella dopo i fatti di Pisa.

"Respingo fermamente - aggiunge - ogni tentativo di coinvolgere, nelle polemiche politiche, il lavoro delle Forze di polizia, presidio delle Istituzioni democratiche a cui è rimesso il compito, fondamentale e imprescindibile, di garantire a tutti, in modo imparziale, l'esercizio del diritto di riunione e di manifestazione del pensiero, in piena sicurezza per i manifestanti stessi, gli operatori di polizia, i cittadini e i luoghi interessati".

Per la manifestazione di Pisa di venerdì scorso, "in totale violazione di legge, non era stato presentato alcun preavviso alla questura". Così il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, nella sua informativa alla Camera. La questura, aggiunge il ministro, "avendone avuta notizia, ha cercato più volte, senza esito, di contattare gli organizzatori per ottenere informazioni in merito al tipo di iniziativa che sarebbe stata svolta e al relativo percorso, al fine di poter disporre idonei servizi di ordine pubblico".

Cortei, Piantedosi: "Nessuna contrazione alla libertà d'espressione"

"I dati sulle manifestazioni svolte in Italia smentiscono in maniera inequivocabile una presunta strategia di contrazione della liberta' di espressione in Italia". Lo ha affermato il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi riferendo alla Camera sui fatti di Firenze e di Pisa. "Nel corso del 2023 - ha ricordato - sono state 11.219 le manifestazioni di spiccato interesse per l'ordine pubblico, con 969.770 operatori di polizia impegnati. Dal primo gennaio di quest'anno, sono state 2.538 le manifestazioni con 150.388 operatori impegnati, e solo nell'1,5% dei casi si sono registrate criticita' o turbative di ordine pubblico. Inoltre, a seguito del conflitto israeliano-palestinese l'impegno e' notevolmente aumentato. Dal 7 ottobre scorso, su tutto il territorio nazionale, si sono svolte 1.076 iniziative connesse alla crisi in Medio Oriente e soltanto in 33 occasioni si sono registrate criticita'".

"Senza voler sottovalutare in alcun modo la modesta entita' del dato sulle criticita' verificatesi - ha proseguito il titolare del Viminale - credo che la stragrande maggioranza delle manifestazioni, svolte in piena sicurezza e con la massima liberta' di espressione del pensiero, valga a certificare non solo l'impegno delle forze di polizia, ma anche la loro efficienza e professionalita'. Peraltro, per il personale in divisa, come dicevo, si tratta di un impegno quotidiano non privo di rischi, tanto che nel 2023 nel corso delle manifestazioni pubbliche si sono avuti 120 feriti tra gli operatori e 64 feriti tra i manifestanti".






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