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Politica
Fico, Di Maio, Paragone, Prestigiacomo. Nuova vita dei non eletti
Luigi di Maio e Roberto Fico

Gianluigi Paragone, dopo il flop di Italexit potrebbe rimanere nel circuito a lui familiare dei talk e dei programmi televisivi. Non più come ospite ma semmai come conduttore


Gli esclusi dal Parlamento, non eletti domenica scorsa, cercano un lavoro. E una nuova vita. Non è  semplice riciclarsi, dopo tanti anni nel Palazzo. Però bisogno attrezzarsi al dopo che comincerà il 13 ottobre, primo giorno della prossima legislatura. "Ci penserò - assicura Emanuele Fiano, Pd  rimasto fuori - in ogni caso io sono architetto e potrei tornare nello studio da cui sono uscito circa vent'anni fa, quando la passione per la politica mi ha travolto".

Federica Dieni, vicepresidente del Copasir, sapeva benissimo che i suoi dieci anni - in realtà alla fine nove - sarebbero finiti a breve perché i 5 stelle non avrebbero concesso deroghe alla regola ferrea del doppio mandato. "È stata una stagione intensissima e appassionante, certo immaginavo di avere ancora qualche mese davanti, ma comunque ero agli sgoccioli". Prima del congedo, l'addio, in dissenso, al Movimento e l'ingresso, in extremis, in Italia viva. Una scelta non facile, dettata dal disagio sulla politica estera, ma quella difficile arriva adesso: "Potrei andare all'Inps, dove ho vinto un concorso come funzionario, oppure riprendere la mia professione di avvocato, fra Roma e Reggio Calabria. Ho solo 36 anni, mi prenderò un periodo sabbatico, poi deciderò".

C'è chi vive a pane e politica e in un modo o nell'altro correrà sugli stessi binari. È il progetto di Stefania Prestigiacomo, uno dei volti più noti di Forza Italia, ed è pure il destino di Roberto Fico presidente uscente della Camera che già si era preparato ad abbandonare poltrona e velluti. «Ho perso, ma non mi sento bocciata» scrive su Facebook Prestigiacomo che ha mancato l'elezione al Senato e lascia il Parlamento dopo 28 anni. "Oggi - prosegue parlando con Il Giornale - comincia una nuova storia, io resto in campo al servizio dell'unico partito in cui ho militato. Io non mollo, si vedrà". Una traiettoria in qualche modo analoga, anche se molto più veloce, è quella di Fico che pure aveva già impostato il navigatore verso la rampa di uscita e si era sfilato dalla corsa elettorale, per via della solita ghigliottina dei due giri di valzer. "È dal 2005 - dichiara lui al Quotidiano nazionale - che lavoro prima con i meetup e poi nel Movimento e continuerò a svolgere attività rilevanti nei 5 Stelle a Napoli, la mia città". Lucia Azzolina, ex ministro dell'istruzione, è lapidaria: «Riprenderò il mio ruolo di preside a Siracusa".

L'ex sindaco di Pietrasanta Massimo Mallegni, poi senatore per 5 anni, è già in pista: "Sono un imprenditore, mi dedicherò all'hotel che ho in Versilia e alle gallerie d'arte che con mia moglie Paola abbiamo aperto a Forte dei Marmi e Dubai". Andrea Marcucci, ex capogruppo del Pd al Senato, appartiene ad una delle grandi dinastie industriali della Toscana e dunque rientrerà da una delle tante porte nel gruppo di famiglia. Altra storia quella di Gianluigi Paragone: dopo il flop di Italexit potrebbe rimanere nel circuito a lui familiare dei talk e dei programmi televisivi. Non più come ospite ma come conduttore.

Poi c'è il caso di Luigi Di Maio, ministro degli Esteri uscente, umiliato con un mortificante zero virgola nel proporzionale e battuto nell'uninominale a Napoli Fuorigrotta. A soli 36 anni, Di Maio deve lasciare la scena.

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