Politica
Nordio rompe il silenzio sul caso Almasri e attacca i pm: "Sono ancora più determinato"
Separazione delle carriere e rimpatrio in Libia del "torturatore", la linea del Guardasigilli
Nordio "elettrizzato" e intrigo Almasri, scontro totale governo-giudici
Continua lo scontro tra governo e magistrati, ieri l'Anm aveva attaccato il ministro della Giustizia Nordio per la sua "inerzia" sul caso Almasri, il "torturatore" libico su cui pendeva una richiesta di arresto internazionale per crimini contro l'umanità. L'Italia ha deciso di scarcerarlo e farlo rientrare a Tripoli con un volo di Stato. Per i giudici non ci sono dubbi sulle responsabilità, tutto è successo a causa della scelta di Nordio di non intervenire sulla questione. Il Guardasigilli sul caso Almasri - riporta Il Corriere della Sera - ha rotto il silenzio: "Il ministro Piantedosi nell'informativa al Senato spiegherà tutti i passaggi", si è limitato a dire. Poi Nordio torna sulla separazione delle carriere e annuncia l'intenzione di andare fino in fondo. "Ripensamenti? Nessuno. Resto orgoglioso della riforma. Non ho alcuna amarezza. Anzi, sono ancora più determinato".
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La protesta, le critiche, le accuse e gli schiaffi morali dei magistrati, che sabato hanno animato di protesta l’inaugurazione dell’anno giudiziario, non hanno sortito alcun effetto sul ministro della Giustizia, Carlo Nordio. Se non quello - prosegue Il Corriere - di rendere ancora più "elettrizzante", dice lui stesso, la partita con i suoi ex colleghi magistrati. A chi lo ha sentito, Nordio ha spiegato che le critiche rivolte alla sua riforma della separazione delle carriere — con doppio Csm per sorteggio e Alta corte disciplinare — non hanno scalfito la sua convinzione ad "andare avanti senza esitazioni". Di attacchi ce ne sono stati molti. Lo sa. Ma, ha confidato a un collega, "chi ha letto i miei libri e i miei articoli, sa che dal 1995 erano tutti previsti e confutati. Niente di nuovo".