Politica
Nuova polemica sulle adozioni. Nel mirino del M5s il ministro Fontana
Adozioni, il ministro Lorenzo Fontana divide Lega e M5s. Spadafora: "Non abbiamo visto dal ministro della Famiglia Lorenzo Fontana grandi risposte"
Gli attriti Lega-M5s non finiscono, ora sul tavolo la questione adozioni.
Terminato da poco il Congresso delle Famiglie a Verona, torna ad essere dibattuto il tema delle adozioni internazionali e in particolar modo la figura del ministro della Famiglia e della Disabilità Lorenzo Fontana.
Un operato anonimo e invisibile quello del leghista che come racconta Il Fatto Quotidiano non ha portato novità importanti e, anzi, ha visto un decurtamento nei prossimi tre anni del Fondo per le adozioni internazionali. Un taglio che si aggira intorno ai 2,175 milioni di euro e che ha suscitato non poco scalpore.
Il ministro Fontana in Senato ha sempre tergiversato, finendo con l'indirizzare i propri discorsi verso altre questioni. Un operato inefficiente che consolida il trend negativo per le adozioni: nel 2010 erano circa 4.000 i minori adottati all'estero, oggi vediamo il numero ridotto di un terzo (1.394 nel 2018). Sono infatti 5.000.000 le coppie senza figli e solo 3.700 quelle che hanno mandato la domanda di adozione e sono in attesa di risposta. Un iter troppo spesso lento e il Parlamento è immobile: la commissione per l'infanzia non se n'è occupata; allo stesso modo quelle di Affari sociali e costituzionali.
Una lentezza d'azione che vede disegni di legge come velocizzare e abbassare i costi sulle adozioni ed equiparare i diritti dei single a quelli delle coppie, voluti dalle forziste Ravetto e Brambilla, procedere a rilento e non essere ancora calendarizzati.
Non tardano ad arrivare le critiche dai pentastellati alla figura di Fontana, il sottosegretario alla Presidenza del consiglio Vincenzo Spadafora a Mezz'ora in più infatti commenta: "Non abbiamo visto dal ministro della Famiglia Lorenzo Fontana grandi risposte o grandi aiuti [...] Non si può andare in giro a dire che si è per il grande sostegno alla famiglia naturale e poi non si fa nulla".
Una critica diretta anche in riferimento alla mancata presenza del ministro al Congresso delle famiglie di Verona (egli infatti presente solo il secondo giorno).