Politica
Lo sforzo di Salvini e di Di Maio ispira simpatia rispetto ai vecchi 'gufi'

Fuoco di sbarramento senza conoscere le carte
A sentire i commenti piccati di un po’ di ‘ conosciuti' che hanno navigato e vissuto indifferenti con altri Governi che ne hanno fatte di tutti i colori, sul nuovo possibile accordo Salvini-Di Maio spontanea ti comincia a salire un po’ di simpatia verso questi due giovani ( giovani rispetto alla media di chi ci ha governato per anni) che ci stanno provando con caparbietà.
Per Vittorio Sgarbi, uomo di grandissima competenza artistica ma non altrettanto fornito dal punto di vista politico, Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista sono soltanto, politicamente, due morti veri.
Per Saviano, grande scrittore che ha avuto il merito di regalare al Paese Italia la titolarità della mafia, ‘ non c’è nulla di buono in questa compagine che si sta formando. Il contratto politico è solo una messinscena, una spartizione di poteri e poltrone come faceva Berlusconi. E Matteo Salvini sarebbe il peggiore degli incubi’.
Governo 2018. Sgarbi e Saviano ad alzo zero
Per non parlare dei quasi dissolti rappresentanti del Pd che, irritati per non essere stati presi in considerazione e consapevoli di contare molto meno, non fanno altro che evocare sfracelli in Europa, condoni a grappoli e tutto quell’armamentario di ipocrisia proprio della sinistra. Una sinistra che ha fatto si, ad esempio, che in Italia ci sia un grande numero di clandestini che non si riesce a rimpatriare e che allargano le fila della delinquenza comune ( certo non tutti ma buona parte); che in Italia difendersi da chi ti entra in casa per rubarti o violentarti sia considerato un reato; che in Italia non si sia stati capaci di modificare alcuni errori macroscopici di una legge pensionistica che ha sulla coscienza i drammi di molti lavoratori.
Governo 2018. Prima i programmi e silenzio sulle poltrone
Il fatto che per una volta, finalmente, si sia cominciato a pensare ai programmi e non si siano appiccicate le figurine alle poltrone prima di pensare a cosa fare, anche questa sembra essere una colpa. E pure non va giù che per una volta venga rispettato il protocollo che impone di informare il Presidente della Repubblica prima di passare le veline al giornalista amico con il nome di premier e squadra.
Certo per alcuni è difficile digerire che potrebbe essere un Governo, certamente non di sinistra, a provare a dare una raddrizzata a questo paese dove i grandi politici consumati da anni di battaglie, come Silvio Berlusconi, Romano Prodi, Pierluigi Bersani e mettiamoci dentro pure il giovane vecchio Matteo Renzi, hanno fatto dei sonori e drammatici flop.
Perlomeno si abbia il buon senso di aspettare a criticare almeno quando le carte saranno scoperte , il che potrebbe avvenire gia a tarda sera.
Fino ad allora i ‘gufi’ rimangano appollaiati ma smettano di sbraitare a destra e a manca sperando in una sola cosa: il fallimento di questo nuovo Governo colpevole solo di essere stato votato dalla maggior parte degli italiani.