Palazzi & potere
5 Stelle, cresce l'insofferenza: "Non vogliamo morire contiani"
5 Stelle, cresce l'insofferenza: "Non vogliamo morire contiani"
"Non possiamo morire contiani". Non sarà il Movimento 5 Stelle a far cadere il presidente del Consiglio ma a dispetto delle dichiarazioni ufficiali di questi giorni sono in molti i grillini che lontano dalle telecamere non fanno mistero di avere ben altre idee che difendere ad oltranza l'inquilino di palazzo Chigi. "Off the record" sono molti i commenti negativi sulla strategia di Conte che "ci ha portati in un vicolo cieco". Avrebbe dovuto ascoltare di più il Quirinale, dicono, anziché andare testardamente al muro contro muro contro Matteo Renzi. La verità, spiegano, è che il paese non ha bisogno di andare al voto soltanto per difendere la poltrona di qualcuno. Perchè è proprio questo il terrore che si fa strada tra i maggiorenti grillini: perdere tutto quello che hanno ottenuto finora, nella strenua difesa del premier. E si fa via via più ficcante l'analisi politica: "Certo, Renzi ha sbagliato, ma Conte ora non deve commettere gli stessi errori", l'Italia non può ridursi a terreno di battaglia tra i due. Insomma, avanti con Conte ma "con juicio". Niente più cambiali in bianco. Ecco perché nelle ultime riunioni interne grilline si è parlato molto del voto in Aula in programma mercoledì sulla relazione del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede: la preoccupazione tra i pentastellati ha superato il livello di guardia ("bisogna assolutamente trovare una soluzione, soprattutto al Senato..."). Per quanto poi riguarda l'ipotesi rimpasto, i grillini sono compatti nel dire che "la squadra di governo non si tocca". Insomma, se Conte tocca qualcosa o implode il governo o implodono i 5stelle.