Baranca (FFU): Il nostro gol è debellare la corruzione nel calcio ucraino
Dall'Italia (come membro) il giornalista Marcel Vulpis, già in odore di sottosegretariato allo sport nel governo Gentiloni mesi fa
Tre mesi fa la Federcalcio Ucraina (FFU) ha deciso di contrastare, con fermezza, la piaga del “match fixing”. Per questa ragione ha potenziato la Commissione Etica e di Disciplina affidandone la presidenza all’esperto di settore, Francesco Baranca (già segretario generale FederBet), da sempre impegnato su questo fronte. La commissione in oggetto era già attiva nel precedente quadriennio, ma con la riconferma di Andriy Pavelko (presidente della FFU) le attività di contrasto al calcioscommesse, molto presente in Ucraina, sono aumentate, dal punto di vista quali-quantitativo. Attualmente la Commissione è composta da otto membri: quattro italiani (Baranca appunto, l’avv. Cesare Di Cintio, il giudice della IV sezione FIGC Mauro Sferrazza, e, da poche ore, il direttore dell’agenzia Sporteconomy, il giornalista economico Marcel Vulpis), uno spagnolo (Alfredo Lorenzo - capo del progetto Integrity della Liga spagnola) e tre ucraini in rappresentanza della Federazione.
“L’obiettivo primario è ripulire il calcio ucraino dai problemi legati alla corruzione, che stanno avvelenando il football ucraino e porre in essere una strategia finalizzata al contrasto del match fixing ”, ha dichiarato Francesco Baranca (presidente Commissione). “Monitoriamo continuamente la Premier league ucraina (l’equivalente della serie A italiana, nda), oltre alla prima divisione (serie B ucraina), fino al calcio a 5 e al beach soccer, oltre al calcio femminile. Un’ulteriore attività di monitoring sta toccando, da alcune settimane, anche le amichevoli e il calcio giovanile, perché anche lì sono arrivate segnalazioni di anomalie. Da quando siamo partiti ad oggi abbiamo riscontrato almeno 20 match sospetti ,oggetto di attività di indagine”.
Nei prossimi mesi, la Commissione lavorerà su tre linee guida: l’inserimento nel regolamento federale del reato di “omessa denuncia” (oggi non presente); il divieto per i calciatori di scommettere finché in attività su qualsiasi sport (a partire dal calcio); l’esclusione da tutte le nazionali in caso di conferma di condanna per coinvolgimento in attività di match fixing.
Oltre a ciò, Baranca intende introdurre una nuova norma “rivoluzionaria”: in caso di partite sospette (prima o durante le gare) le stesse potrebbero essere bloccate o annullate, per evidenze di giocate anomale (direttamente su input del presidente della Commissione). Si sta pensando anche di tutelare maggiormente i club, prevedendo, in caso di condanne definitive, il blocco degli stipendi dei calciatori “infedeli” e la risoluzione immediata del contratto (come avviene già oggi in Italia).
“E’ un onore poter partecipare come membro della Commissione Etica ucraina a questa nuova esperienza. Sarà importante perché sviluppata in ambito internazionale in una federazione importante dell’Europa dell’Est sotto l’egida della Uefa”, ha dichiarato Marcel Vulpis (Sporteconomy). “Un nuovo importante traguardo per la nostra agenzia giornalistica, che, da sempre, è in prima linea sui temi dell’etica sportiva e del fair play finanziario in Italia. Daremo il nostro sostegno in termini di idee, perché questa case history possa diventare un modello di riferimento in tutta Europa. Un progetto esportabile nel resto dell’UE ed è, con grande entusiasmo, che abbiamo risposto all’invito della FFU e, nello specifico, del presidente Baranca”.
Vulpis, responsabile Sport del partito Scelta Civica, e presidente del premio Fair Play finanziario, è uscito ai tempi della costituzione del governo Gentiloni nel toto-nomine per il sottosegretariato allo Sport.