Barelli-Malagò: il duello infinito si gioca sui messaggi in codice
Segnale in codice: scheda bianca l'11 maggio
Dopo tre assenza (in)giustificate Paolo Barelli, presidente della Federnuoto, si è presentato all'ultimo Consiglio Nazionale del CONI, per raccontare la sua verità sui problemi giudiziari che ha avuto negli ultimi mesi, in un braccio di ferro tra FIN e CONI andato oltre la misura in entrambi i sensi (tant'è che ieri Franco Carraro ha scritto a tutti i presidenti federali, oltre che ai due interessati, invitandoli a farla finita, per il "bene dello sport").
Barelli ha visto la completa archiviazione di una serie di accuse, che non hanno trovato consistenza davanti alla procura della Repubblica di Roma. Però si è sentito accerchiato e, soprattutto, ha fatto capire a Malagò che avrebbe "esagerato".
Ora lo scenario è questo: ad oggi Malagò è saldamente sulla tolda di comando, ma nulla osta che l'ultimo giorno possibile non arrivi un Abodi di turno (come è successo a Tavecchio in FIGC) per coalizzare una fronda, che ribolle ma non emerge per adesso. Se ciò non dovesse avvenire il piano B è secondo molti compattare una dozzina di presidenti scontenti e andare nell'urna dell'11 maggio per votare scheda bianca. Anche questo un segnale in codice: questa volta al "Biondo" come ama chiamarlo Barelli.