C'è la prova: 80 euro flop. 10 mld di euro spesi per soli 3,5 mld di consumi
Lo Stato italiano spende dieci per ottenere tre: complimenti!
Il bonus di 80 euro ha avuto un «significativo impatto macroeconomico». È bastata questa frase, estrapolata da un paper comparso ieri sul sito della Bce, per scatenare gli immediati festeggiamenti della claque renziana.
Sarebbe bastata un' occhiata, anche fugace, per scoprire che il lavoro è già stato pubblicato lo scorso giugno come occasional paper da Bankitalia, per cui i tre analisti lavorano, ed è sostanzialmente basato sull' indagine periodica di Via Nazionale "I bilanci delle famiglie italiane nell' anno 2014" comparsa come supplemento al Bollettino statistico il 3 dicembre 2015. Si tratta, in sostanza, di uno studio che la Bce ha semplicemente rilanciato, inserendolo tra i suoi working papers, e i cui dati di fondo sono noti da almeno un paio di anni, scrive Libero.
Confrontando l' indagine con un campione di famiglie di controllo che presentano caratteristiche simili, i tre analisti di Via Nazionale sono paradossalmente arrivati ad una conclusione meno eclatante. E cioè che ogni mese chi ha ricevuto il bonus ha speso circa 20 euro in più per il cibo e 30 in più per i trasporti, quindi il 50-60% del totale. Da qui ne deriva, si legge nel working paper ripreso dalla Banca centrale europea, che l'operazione del governo ha prodotto un incremento dei consumi di 3,5 miliardi di euro, vale a dire che circa il 40% dell' incremento complessivo di spesa delle famiglie nel 2014 è stato dovuto all' introduzione di questo sgravio. Il che potrà anche essere un risultato strutturale, ma altrettanto strutturale è l'esborso di 10 miliardi che ogni anno lo Stato spende per ottenerlo.