Palazzi & potere

Confalonieri in pressing su Silvio per uscire dalle tv

Milan, Mediaset e Mondadori Una stagione di grandi saldi Confalonieri in pressing su Silvio per uscire dalle tv Ai cinque figli quote importanti in banche e assicurazioni

 

La cordata cinese che tratta l’acquisto del 70% del Milan non ha fatto storie. Visto che Silvio Berlusconi è all’ospedale, la trattativa verrà chiusa a fine mese. Tanto è questione veramente di decidere solo i dettagli. E il resto dell’impero Berlusconi? FUORI TUTTO Il ragionamento di Confalonieri, che adesso Berlusconi potrebbe finalmente accettare anche per motivi di salute, è che la tv generalista anche in Italia è un business maturo. Servono grandi concentrazioni con gruppi di tlc e comunque si tratta di attività che vanno presidiate politicamente. E un conto era gestire, scrive la Notizia, e se del caso difendere, Mediaset stando a Palazzo Chigi o con un partito al 30%, e un altro è stare all’opposizione con il rischio di non arrivare al 10% alle prossime elezioni. Il tutto con un equilibrio gestionale, per Mediaset, che si regge sul patto non scritto con la Rai per farsi meno concorrenza possibile. Con meno urgenza, ma lo stesso discorso vale anche per Mondadori, il cui 50% è in mano a Fininvest. L’acquisto di Rcs Libri serve solo a renderla più appetibile in vista di buona offerta dall’estero. Magari dalla Germania. Se poi si chiuderà presto anche la trentennale era Berlusconi nel Milan, Fininvest potrà affrontare il dopo Silvio (e il dopo Confalonieri) con grande tranquillità. Verranno a cadere i motivi di frizione tra i vari discendenti, specialmente con Barbara ed Eleonora, figlie di Veronica Lario, che chiedono da anni più spazio a Marina e Pier Silvio, e ognuno di loro verrà tacitato con una montagna di dividendi e qualche posto nei vari cda. Marina, Pier Silvio e Barbara potrebbero perfino ottenere, per volontà del padre, ruoli di vertice nelle società cedute, magari parzialmente. Il disegno che hanno in mente i consiglieri di Berlusconi, e qualcuno giura che tra questi vi siano anche Tarak Ben Ammar (trait d’union con Vincent Bollorè di Vivendi) e i vertici di Mediobanca, sarebbe insomma semplice: “finanziarizzarsi”. Ovvero, tenere solo la quota del 30% in Mediolanum e il 2% in Mediobanca. E con la nuova liquidità? “Fai come Caltagirone, ti compri azioni Generali e i figli stanno sereni tutta la vita”, dice un banchiere vicino al Biscione.