D'Alema: oggi a Bruxelles provano a farlo fuori
Dopo tanto penare, tante sberle elettorali, tanto rottamare per nulla, forse oggi a Bruxelles Matteo Renzi potrà prendersi la sua piccola rivincita su Massimo D' Alema: all' assemblea annuale della Feps (la Fondazione delle fondazioni che afferiscono al Partito socialista europeo) tenterà di togliergli la poltrona di presidente a favore dell' eurodeputata portoghese Maria Joao Rodrigues.
Peraltro, il tentativo di cacciare D' Alema dalla sua ultima poltrona non è nuovo: interessati amici del segretario del Pd ci provarono già ai tempi del referendum costituzionale, ma sembrò troppo persino in un posto poco avvezzo al rispetto delle prerogative nazionali come Bruxelles.
Stavolta, come è già stato scritto, la scusa è la scissione del Pd.
L' interessato, chiaramente, non se n'è stato con le mani in mano.
Giovedì scorso ha fatto arrivare a tutti i colleghi una lettera anche lui, continua il Fatto: la candidatura Rodrigues è certo ottima, c' è scritto, ma "il metodo usato per presentarla è, parlando francamente, assai inusuale: non è stata comunicata al presidente della Feps, come da procedura, ed è stata mandata alla stampa italiana ancor prima di presentarla ufficialmente". Scopo: cacciare il presidente Feps "per ragioni legate alla politica interna italiana" e "su pressioni esercitate fuori dal network Feps".
Sostanzialmente, D' Alema scrive ai colleghi che Renzi - che guida il più grande partito e il più grande governo del Pse - ha fatto pressione su partiti e governi di altri Paesi: il gioco è facile se si pensa che in Europa le fondazioni sono spesso organi di diretta espressione dei partiti.