Palazzi & potere
De Bellis (SkyTg24): "Così cambierà la comunicazione con Mario Draghi"
De Bellis (SkyTg24): "Così cambierà la comunicazione con Draghi"
Si fa un gran parlare della "comunicazione al tempo di Mario Draghi", o meglio, del cambio di passo che c'è stato sotto il profilo comunicativo rispetto all'esperienza Conte. Per approfondire l'argomento abbiamo intervistato Giuseppe De Bellis, Direttore di SkyTg24, il principale canale all news italiano.
Come valuti il nuovo governo sotto l'aspetto comunicativo?
“Sicuramente c’è un cambio di passo rispetto al recente passato. Credo che il governo abbia fatto delle ottime scelte rispetto ai comunicatori; la sensazione è che sia in corso una fase di preparazione ad un modo comunicativo nuovo, una nuova strategia di comunicazione”.
Dunque la strategia di comunicazione di Draghi non è ancora definita?
“Mi pare che Draghi abbia subito invitato i ministri a parlare meno del passato e soprattutto a parlare solo in presenza di fatti. Inoltre gli stessi ministri hanno tutti reclutato degli esperti di comunicazione che già lavoravano all’interno dei ministeri o di altre organizzazioni vicine alle istituzioni o giornalisti che vengono dal mondo dell’informazione. Questo ci fa capire che non saranno in silenzio e probabilmente si stanno preparando ad una strategia comune per quanto riguarda il modo di comunicare i loro atti di governo".
Si dice che il governo parli poco...
"Nel primo mese sì, forse anche troppo. La gestione del caso AstraZeneca ne è la prova: negli altri Paesi il governo ha subito spiegato, con l’intervento di ministri o addirittura del premier. Il nostro governo no. E questo ha lasciato un po’ di perplessità. Noi operatori dell’informazione come sempre puntiamo ad entrare in contatto il più possibile con questo governo, per cui la sollecitazione a parlare a comunicare da parte nostra sarà continua”.
Il cambio di passo sulla comunicazione da parte del nuovo esecutivo è dovuto anche ad una sorta di reazione emotiva rispetto al governo precedente?
"E’ possibile, sì. Non ho fatto una riflessione approfondita su questa ipotesi ma la distanza che c’è evidentemente nasce da un desiderio di marcare una differenza che non so se è legata solo all’abbondanza di comunicazione che c'era prima o anche alla tipologia della comunicazione. Per il momento sembra che la differenza sia su entrambi i pilastri, forma e sostanza".
Cambierà qualcosa anche per quanto riguarda la comunicazione attraverso i social media?
"Non credo ci sarà una totale cancellazione della comunicazione via social, perché nessuno al mondo se ne priva, però da giornalista mi auguro sempre, visto che questo tipo di comunicazione è unilaterale, senza dialogo, senza possibilità di fare domande che stavolta invece si possa instaurare un rapporto biunivoco con momenti di partecipazione e approfondimento per arricchire il dialogo tra governo e stampa".