Palazzi & potere

Elezioni europee, ritorna D'Alema e Calenda si arrabbia. Pd allo sbando

Elezioni europee, intervista a Massimo D'Alema

"Le elezioni le ha vinte la destra, su questo non c'è dubbio. Ma il risultato del Pd è stato positivo. Il centrosinistra ha fermato una emorragia e si è reinsediato nel suo mondo. Non dimentichiamo che, dopo il voto del 2018 e un anno di logoramento, secondo i sondaggi era sceso anche più giù del 18 per cento", "il vantaggio della destra è preoccupante, ma il dato più interessante delle Europee è che il risultato ha riproposto uno scenario bipolare destra-sinistra che sembrava superato". Lo afferma Massimo D'Alema in una intervista a Repubblica. E aggiunge: "Il Pd si è presentato con un volto nuovo, positivo, non arrogante e non anti-sindacale. Però quell'elettorato che si era allontanato aveva bisogno di un elemento più forte di discontinuità che non c'è stato", "l'immagine del Pd resta da ricostruire, insieme a una coalizione di centrosinistra completamente nuova". Le elezioni si vincono allargando al centro, come chiede Calenda? "Trasecolo. Questo dibattito lo trovo surreale. Dicono: dovete conquistare i moderati. Ma i moderati votano già per noi o vogliamo sostenere che stanno con Salvini? Noi perdiamo nelle periferie. Questo discorso vecchio aveva un senso quando la sinistra rappresentava la classe operaia e doveva allargarsi verso il ceto medio. La società e cambiata ed è smarrita. Ha bisogno di messaggi forti, identitari". Per l'ex premier occorre partire "dal mondo del lavoro. Non dico di cancellare con un tratto di penna il Jobs Act e tornare a prima. Consideriamo pure superato un modello di tutele che era legato al vecchio modello fordista. Lanciamo però un nuovo grande patto del lavoro: welfare, diritti, lotta alla precarietà". Zingaretti non l'ha fatto? "Io anziché aprire il dibattito sul centro mi piglierei uno dei pochi capi operai della sinistra, Maurizio Landini, e gli farei fare un seminario di una settimana per spiegare come si parla agli operai, il 50 per cento dei quali ha votato Lega. Perché il Pd, al momento, non è in grado di farlo. Nel mio partito ideale, in campagna elettorale tutti i lunedì i candidati sarebbero mandati a fare comizi davanti alle fabbriche".