Palazzi & potere
EUROPA, ECCO L'ALTERNATIVA AL RECOVERY FUND E AL MES
EUROPA, ECCO L'ALTERNATIVA AL RECOVERY FUND E AL MES
In questa fase storica cruciale e di prossima uscita dall’emergenza Covid-19, per una possibile ripresa economica del nostro Sistema Paese è necessario porre in primis alcuni tasselli fondamentali. In attesa di sciogliere il nodo MES risulta utile chiarire che il Recovery Fund è basato su titoli comuni europei per finanziare la ripresa di tutti i Paesi più colpiti dall’emergenza Covid-19, ricordiamo ai lettori che tale fondo è stato elaborato a luglio 2020 dal Consiglio Europeo per un valore complessivo di 750 miliardi di euro dei quali 390 miliardi a fondo perduto e 360 miliardi in prestiti. I soldi saranno reperiti grazie all’emissione di debito garantito dall’UE ed arriveranno nel primo trimestre del 2021. l’Italia beneficerà (per modo di dire) di circa 209 miliardi di euro, 82 dei quali in sussidi a fondo perduto e i restanti 127 in prestiti da restituire per una differenza totale negativa di -45 miliardi di euro che sarà de facto l’Italia ad erogare, a fondo perduto, ad altri Stati dell’ unione e non a riceverli [B001]. Questo significa che l’Italia sarà la nazione che assorbirà il debito finale più alto in Europa a vantaggio finale dell’asse franco-tedesco. Anche in questo caso si profila una truffa gigantesca dell’Europa ai danni dell’Italia basata su emissione di nuovo debito contratto attraverso un Recovery Fund che farà sprofondare, nel medio termine, il popolo italiano in un baratro senza ritorno. Questo perché verrà pagato in titoli di Stato italiani che si aggiungeranno agli attuali 2600Miliardi di debito pubblico, detenuti per il 33% del PIL dalla BCE per un importo pari a circa 900Miliardi di Euro e per il restante 67% da altri creditori. Tale debito vincolerà l’Italia al rispetto dei diktat europei che non agevoleranno la crescita ma le privatizzazioni a favore di organismi privati transnazionali tra i quali aziende cinesi sotto il controllo del governo cinese e con misure interne contro i diritti acquisiti dai lavoratori a favore del precariato e di un sistema di tassazione sempre più oppressivo per gli italiani con le stesse PMI costrette al fallimento e alla chiusura forzata. Il tutto accentuato dall’incapacità del Governo e dei Comitati Tecnico-Scientifici di gestire normalmente una crisi sanitaria che risulta rientrata nei binari della normalità ma che si vuole ancora forzatamente sostenere come emergenza.
In questo scenario apocalittico per l’Italia, ricordiamo che sin dalle origini della nascita della moneta unica, Germania e Francia rappresentarono un asse prioritario volto alla guida dell’Europa con il beneplacito della BCE, infatti sin dall’introduzione dell’Euro, sia la Germania che la Francia godettero di enormi privilegi non confrontabili minimamente con quelli di altri stati dell’unione ed in particolare con l’Italia . La prima, traendo spunto dalla filosofia egemonica a cerchi concentrici creata dal cancelliere Kohl, aveva saputo affidare le proprie ambizioni geopolitiche ed economiche ad un robusto sistema monetario rappresentato dal Marco (1 EUR = 1,95583 DEM), all’epoca moneta trainante per l’Europa e che ebbe riconosciuto un ottimo controvalore di cambio nel passaggio all’ Euro ; la seconda nazione, forte delle politiche coloniali in Africa, aveva invece pattuito la sostituzione del Franco verso l’Euro (1 EUR = 6,55957 FRF) con il vincolo del mantenimento della sovranità monetaria verso le proprie colonie ed a favore della propria Banca Centrale francese verso tutto il centro Africa francofono con il diretto controllo monetario esercitato sulle due monete CFA ( Franco CFA (CEMAC) Camerun Ciad Gabon Guinea Equatoriale Rep. Centrafricana Rep. del Congo Franco CFA (UEMOA) Benin Burkina Faso Costa d'Avorio Guinea-Bissau Mali Niger Senegal Togo ) che solo da pochi mesi, e non a caso, visto le forti ingerenze cinesi in Africa, sono state ridimensionata come circolante solo su 6 stati centrafricani. Il problema della sovranità monetaria che di fatto incide in media sul debito pubblico per il 40% del PIL, si combina inoltre con la guerra economica in atto tra Stati Uniti e Cina mentre all’Europa è relegato il ruolo, geopoliticamente strategico, di “zona cuscinetto” sia sulla sponda ovest(USA) sia su quelle ad est(Russia) e sud-est(Cina). Ricordiamo ai lettori che ad oggi la Cina è l'unico paese ad avere un PIL positivo, e un disavanzo positivo tra Import ed Export di oltre 200Mld di dollari(dato del 2019) sia verso gli Stati Uniti sia verso l’Europa. Una Cina sempre più protagonista delle vicende in Africa e vera responsabile della ridefinizione dell’influenza e controllo anche monetario della Francia sul Franco CFA. Non possiamo poi non porre l’attenzione sul fatto che l'Occidente tecnologico e gli USA in particolare, nello scorso cinquantennio, hanno spostato, nel perimetro di influenza della Tigre Cinese quasi tutte le catene produttive di componentistica elettronica e microchips a costi bassissimi e che ora rientrano nel patrimonio tecnologico ed antidemocratico cinese, in particolare con le tecnologie per le telecomunicazioni 4G e 5G. Ora noi occidentali presumiamo di domare il Dragone con dazi sul disavanzo cinese tra import ed export (dazio USA circa il 25%) o con dichiarazioni verbali volte a calmierare il loro strapotere nel settore delle tecnologie ed infrastrutture per le telecomunicazioni già da decenni penetrato in modo silente nelle TELCO europee, con tutti i rischi connessi all’esfiltrazione di dati ai danni della sicurezza nazionale degli stati occidentali; ma non potremo mai farlo con l'attuale modello economico basato sull' economia del debito in mano al Sistema delle Banche Centrali a capitale privato[B002] e neppure replicando il modello antidemocratico cinese attualmente auspicato da alcune frange dell’elite finaziarie occidentali e dal FMI attraverso l’incentivazione di misure che limitano in modo ingiustificato le libertà dei popoli, misure autoritarie ed anticostituzionali, una deriva questa molto pericolosa ed ancora più deleteria. Molte delle spinte espansionistiche cinesi in Europa ed in Italia, su quella che è stata definità “via della seta inversa”, non potranno essere frenate adottando le attuali politiche monetarie e neppure creando rarità di moneta, a ciò si aggiunge inoltre un non equo recupero di introiti tributari internazionali che favorisce colossi dei media delle comunicazione e dei servizi digitali i quali concordano con gli Stati, in virtù di recenti norme europee come la PSD2, aliquote sotto il 5% rispetto ad aziende nazionali che pagano invece l’intero 100% dei tributi. Ma possiamo spingerci oltre nell’analisi affermando che anche il problema dei tributi potrà essere risolto con la semplice emissione di nuova moneta pubblica, non di debito, o titoli di stato circolanti e al portatore, perché queste monete o titoli saranno emessi dai rispettivi Ministeri del Tesoro essendo pubblici e non dalle Banca Centrale privatizzate e saranno pagati in euro dai cittadini ed aziende sul territorio nazionale e dovranno costituire il nuovo circolante complementare all’euro e quindi accreditati e non addebitati sul bilancio dello Stato, laddove le tasse necessarie a garantire il benessere pubblico verranno detratte all’atto dell’emissione. Una Banca Centrale come quella italiana, ad esempio essendo partecipata per il 7% circa da enti pubblici come INPS e INAIL e per il restante 93% dal capitale privato potrà agire in modo virtuoso esclusivamente su una percentuale di PIL riferita allo specifico settore presidiato dai due enti pubblici mentre il restante PIL dovrà essere necessariamente gestito dal Ministero del Tesoro. In sintesi serve oggi più che mai, nell’ Occidente democratico un modello economico virtuoso, incorruttibile e di puro benessere e vera democrazia di popolo che può realizzarsi a cominciare dall’azzeramento del 40% del debito in mano alle Banche Centrali, perchè debito non dovuto[B002] inquanto le Banche Centrali se ne sono appropriate all’atto dell’emissione di moneta ed inoltre dall'utilizzo di nuove moneta complementari all’euro rapportate correttamente al PIL o a singole voci di PIL per singole monete complementari dopo un primo periodo di circolazione di mini titoli di Stato al portatore emessi dal Ministero del Tesoro. Un modello che induce benessere e che su tutti i livelli sociali a partire dal nucleo familiare sia in grado di affrontare e sostenere crisi geopolitiche, economiche e sanitarie della portata attuale non con approcci schizzofrenici in regime di emergenza ai quali stiamo assistendo ogni giorno, ma in piena normalità e lucidità di chi governa con il popolo, per il popolo.
*Docente di Cyber Intelligence