Palazzi & potere

Ferri: forte impegno di Governo e Parlamento per la tutela delle vittime

Parla il sottosegretario alla Giustizia Cosimo Ferri

Nei giorni scorsi la Corte Costituzionale ha dichiarato l'illegittimità costituzionale della legge con la quale la Regione Veneto ha istituito, un anno fa, il "Fondo regionale per il patrocinio legale gratuito a sostegno dei cittadini veneti colpiti dalla criminalità", misura ritenuta non riconducibile alle attribuzioni della Regioni perché incidente in ambiti di competenza legislativa esclusiva dello Stato. Ne abbiamo parlato con il Sottosegretario alla Giustizia, Cosimo Maria Ferri. Quali sono i principi affermati dalla Corte Costituzionale? La violazione del riparto delle competenze legislative tra Stato e Regione alla base della pronuncia della Consulta pone in luce il carattere primario e centrale del valore costituzionale relativo alla tutela del diritto di difesa nel processo penale che, proprio con riferimento alla posizione della persona offesa, ha ispirato l'attività normativa in questi anni. La sentenza offre dunque l’occasione per compiere una riflessione sulla protezione dei soggetti vulnerabili, un tema che ci sta particolarmente a cuore. Il Governo ha lavorato molto sui diritti delle vittime. Arricchire gli strumenti a sostegno e difesa della persona offesa del reato è stata una delle nostre priorità. La linea seguita recependo lo statuto europeo della vittima con una serie di decreti legislativi a partire dal 2014 fino ai giorni nostri, è stata chiara: ampliare la definizione di soggetto vulnerabile con l'introduzione del nuovo art. 90 quater cpp che a tal fine valorizza una gamma di condizioni in cui la vittima viene a trovarsi nel caso concreto; migliorare l’assistenza processuale delle vittime in base al principio di matrice sovranazionale per cui quanto prima interviene l'accertamento della condizione di debolezza e di difficoltà tanto più efficaci saranno le misure di tutela da adottare, perfezionando le modalità di protezione da interferenze esterne e da contatti con l’autore del reato; garantire un indennizzo economico a favore delle vittime di tutti i reati intenzionali violenti istituendo, con la legge europea 2016, un nuovo fondo unico di rotazione. Su quest’ultimo punto mi preme ricordare che si tratta di un intervento che supera il carattere frammentario della legislazione vigente, che prevede singole forme di ristoro per le vittime di reati di mafia e terrorismo, criminalità organizzata, estorsione e usura. Nell’ultima legge di stabilità si prevede un ulteriore intervento a sostegno delle vittime. Di cosa si tratta? La stagione riformatrice a tutela dei soggetti vulnerabili continua in quanto con la legge di stabilità per il 2017 l’accesso al fondo è stato ampliato estendendo il "maggior ristoro" già previsto per le vittime di violenza sessuale ed omicidio a favore dei “doppiamente orfani” figli, quasi sempre minorenni, della vittima dell'omicidio commesso dal coniuge, anche separato o divorziato, o da persona legata alla persona offesa da una relazione affettiva. Attualmente è in corso la redazione del decreto attuativo che è in fase di concertazione con il MEF. Da ultimo, nella seduta del 31 marzo il Consiglio dei ministri ha approvato in esame preliminare il disegno di legge relativo alla legge europea 2017 che estende ulteriormente l'accesso al fondo anche alle vittime di un reato intenzionale violento commesso successivamente al 30 giugno 2015. Continuiamo a percorre con convinzione la strada tracciata in questi anni per garantire una tutela adeguata ed effettiva delle vittime. Per uno Stato attento e vicino ai loro diritti e partecipe del loro percorso di recupero. Questa è la vera sfida su cui continuiamo a lavorare.