Galletti-Clini, la guerra senza fine al Ministero dell’ambiente - Affaritaliani.it

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Galletti-Clini, la guerra senza fine al Ministero dell’ambiente

Prosegue e si arricchisce di una nuova puntata il confronto a distanza tra il ministro dell’ambiente, Gian Luca Galletti, e il suo predecessore, Corrado Clini.

Nei giorni scorsi, i quotidiani Il Tempo e La Repubblica hanno pubblicato due articoli nei quali si parla di una procedura di accertamento della legittimità della correttezza dei rimborsi spese ricevuti da Clini durante il periodo in cui svolgeva l’incarico di direttore generale del ministero dell’ambiente. A rendere più curiosa la notizia, c’è il fatto che gli accertamenti su Clini sarebbero stati chiesti da Galletti, lo stesso che aveva già escluso il suo predecessore dalle celebrazioni dai trent’anni del ministero dell’ambiente, salvo retromarcia dopo le critiche pubblicate all’epoca prima sul quotidiano Il Dubbio, poi sul Fatto Quotidiano e che infine avevano prodotto la scelta di un altro ex ministro, Altero Matteoli, di non partecipare alla manifestazione, per solidarietà nei confronti di Clini che, all’epoca, ricevette pure una lettera di sostegno da parte del presidente emerito Napolitano che contribuì ad aumentare l’imbarazzo di Galletti e di cui Affari italiani soltanto diede notizia (http://www.affaritaliani.it/politica/palazzo-potere/napolitano-difende-clini-dal-mancato-invito-di-galletti-429435.html)

C’è un problema personale tra i due? In realtà sembra che non si conoscano. Il primo è stato per decenni il punto di riferimento nazionale e internazionale per il settore ambientale, non a caso chiamato da Giorgio Napolitano a ricoprire l’incarico di ministro nel governo di ‘salute nazionale’ presieduto da Mario Monti. Di certo hanno caratteri e visioni diverse: per Galletti, ad esempio, la conferenza di Parigi sull’ambiente è stata un successo, per Clini un fallimento. Di fatto, l’ultimo ministro col quale Clini lavorò da direttore generale fu Andrea Orlando (attuale ministro della Giustizia) e, da parte di Orlando, nessuna contestazione giunse mai dal vertice del ministero nei confronti di Clini il quale, peraltro, ha da tempo cambiato vita: da altissimo dirigente dello Stato a docente di scienze ambientali in Usa e Cina, conferenziere e consulente tecnico.

L’ex ministro, che proprio l’altro giorno ha scritto una lettera aperta all’assessore del comune di Roma, Massimo Colomban, per l’annosa questione degli esorbitanti costi di smaltimento rifiuti della Capitale, non sarebbe affatto impensierito dalla segnalazione di Galletti. Gli accertamenti condotti da una commissione istituita da Galletti e non direttamente dai magistrati contabili, infatti, sarebbero parziali e non terrebbero conto delle rigide procedure dell’ufficio centrale di bilancio del ministero dell’ambiente che dipende dal Ministero dell’economia e delle finanze, dove c’è da sempre un’attenzione maniacale all’uso delle risorse. Clini si sentirebbe così sicuro della propria posizione da aver confidato a più di uno che confida la Corte dei conti si interessi, con l’occasione, all’efficienza dell’uso delle risorse (personale e finanze) del ministero, confrontando la sua gestione con quella dei suoi successori. La guerra prosegue?