Giuliano Amato e la grande tentazione del governo tecnico
In Transatlantico si chiacchiera di Luigi Di Maio, San Gennaro, i miracoli e i miracolati della politica, i bei tempi della Prima Repubblica e le virtù del proporzionale, quando, a un certo punto, l'eterno diccì Paolo Cirino Pomicino svela un episodio che risale alla fine dello scorso luglio: «In una riunione privata dell' Astrid, con Franco Bassanini, Giuliano Amato e tanti altri amici, si è parlato a lungo della necessità di un governo tecnico per far uscire il Paese da questa situazione», scrive la Stampa.
Astrid è la fondazione per gli studi di riforma delle istituzioni democratiche e le amministrazioni pubbliche guidata da Bassanini, ex ministro in vari governi di centrosinistra. Giuliano Amato, conosciuto come il Dottor Sottile, è stato tante cose nella storia d' Italia: ministro, presidente dell' Antitrust, presidente del Consiglio, infine, oggi, giudice della Corte Costituzionale. Cioè è tra gli autori della bocciatura dell' Italicum, la legge elettorale che Matteo Renzi aveva pensato in senso ipermaggioritario. Affondata quella, dalle forbici della Consulta è uscito un sistema proporzionale puro. Brillano gli occhi a Pomicino quando pronuncia quella formula, «proporzionale», per le opportunità politiche che solo uno squalo da Prima Repubblica riesce a fiutare.
Proporzionale vuol dire che ti devi cercare alleati in Parlamento, vuol dire larghe intese e, forse, governo tecnico: «Con Amato e Bassanini ragionavamo sul fatto che è l' unico sbocco possibile». E chi farebbe il presidente del Consiglio? Ovvio che il primo pensiero corra ad Amato. Sempre lui, nome che torna e ritorna a ogni passaggio della Repubblica: «Amato?
Va da sé...» accenna Pomicino.