Palazzi & potere

Governo, per Conte c'è conflitto di interessi. Parla Anzaldi

Governo, è in arrivo un'interpellanza parlamentare

“Perché il governo ha deciso di esercitare i suoi poteri speciali nella vicenda Retelit, favorendo la cordata societaria di cui il premier Conte era consulente fino a pochi giorni fa? Il conflitto d’interessi di Conte è macroscopico”. Michele Anzaldi, deputato del Partito democratico sempre attento alle contraddizioni e ai risvolti più nascosti delle decisioni del governo, ha lanciato l’allarme da giorni. E davanti alla generale sordità della maggioranza ha presentato, insieme al collega Carmelo Miceli, un’interpellanza parlamentare.

Qual è il problema che secondo lei si è creato attorno a Retelit?

Per capirlo basta ripercorrere quel che è successo nelle ultime settimane. Il 27 aprile due cordate societarie si fronteggiano per stabilire quali debbano essere i manager che guideranno Retelit (azienda di telecomunicazioni che costruisce reti metropolitano in fibra, ndr). Una cordata prevale e riconferma le due persone che portano in dote dei risultati postivi. I perdenti non ci stanno e si rivolgono all’ancora avvocato Conte per un parere, a loro favore, su eventuali inadempienze che rendano nulla quella decisione.

E dov’è il problema?

Fin qui Conte, in veste di avvocato, non ha fatto che il suo lavoro…Il problema sta nel fatto che al primo consiglio dei ministri il governo, facendo leva sui poteri speciali previsti dalla legge per i settori strategici, ribalta la decisione dell’assemblea societaria e dà ragione alla cordata che si era rivolta a Conte. Trasforma insomma il realtà il parere espresso da Conte.

Ma quando il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto Conte non era in volo verso il Canada?

Sì, era in volo. Ma la circostanza non basta certo a spazzare via i dubbi. L’inquietante corrispondenza tra la decisione del governo guidato da Conte premier e il parere espresso da Conte avvocato rimane. E con essa rimane una dinamica quanto meno poco trasparente. Come ha fatto il mio collega Miceli, che è anche lui un avvocato, sarebbe anzi interessante sapere se l’importo della parcella di Conte è commisurata all’esito positivo della controversia. E’ per questo che con Miceli abbiamo deciso di parlamentarizzare questa vicenda. Portarla in Parlamento rappresenta un motivo in più per Conte per fare chiarezza.