Palazzi & potere

Il 'grande buco' nei computer dell'esercito: altissimo rischio hacker

Un software vecchio di quindici anni, che non viene aggiornato da due, proprietà di una ditta fallita, il cui codice sorgente - cioè la chiave d'accesso ad ogni segreto - potrebbe essere stato trafugato. E che, nonostante ciò, risulta tuttora installato "a guardia", si fa per dire, dei centomila computer della rete interna dell'Esercito italiano, dove passano le comunicazioni e le mail tra uffici e comandi, le informazioni sugli spostamenti delle truppe e dei mezzi, i dispacci tra le forze speciali come i paracadutisti del Col Moschin e della Folgore.

Una mole di dati a rischio, potenzialmente preda dei gruppi di cybercriminali di Stato che potrebbero sfruttare questa vulnerabilità per bucare ambienti top secret e infettare altri ministeri, scrive Repubblica. Un problema grave. Penetrare in un server della Difesa - hanno dichiarato in audizione alla Camera gli esperti del Cert (il team per la risposta alle emergenze informatiche, ndr) della Pubblica Amministrazione - significa potenzialmente impadronirsi di un passaggio verso altre strutture. Non foss'altro perché la Difesa gestisce una rete dati sicura, utilizzata da più dicasteri del governo italiano.