Il tesoro della Balena Bianca finito in Croazia
Se la Democrazia Cristiana è stata, negli anni, il simbolo di certe tortuosità, sia politiche che verbali, tipiche della Prima Repubblica, altrettanto lo è stata la vicenda del suo patrimonio, liquefattosi nel giro di sette anni, dal 1998 al 2005. Un ammontare di oltre 500 immobili, frutto di sottoscrizioni dei tesserati, donazioni, finanziamenti e ricavato delle famose Feste dell' Amicizia.
Dal momento in cui quel patrimonio è stato inizialmente affidato a quattro società casseforti (l' Affidavit, la Sfae, l' Immobiliare e la Ser), al complesso percorso di scissioni politiche delineatosi tra sigle e siglette ha corrisposto quello, ancor più complicato, di passaggi di proprietà e scatole cinesi che hanno finito per inghiottire il tesoro di mattoni.
Un filo rosso che collega l' Italia alla Croazia scrive sul tempo pietro de leo, sede di misteriose società immobiliari, una delle quali avente come sede legale una baracca, un canovaccio di personaggi pittoreschi. Tipo un prestanome con doppio passaporto italo-croato trovatosi, di fatto, intestatario di un immenso patrimonio, un povero Cristo che viveva alla giornata, tra lavoretti saltuari, inconsapevole