Palazzi & potere

Ilaria Alpi? È depistaggio di Stato; assordante silenzio dei media

Quell'assordante silenzio di tutti i media nazionali

Depistaggio. L’impossibilità, fino ad oggi, di arrivare a una verità per la tragica morte di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, assicurando alla galera esecutori e soprattutto mandanti di quella esecuzione, è dovuta a precisi depistaggi, scrive Andrea Cinquegrani, direttore dell'autorevolissino Voce delle voci (www.lavocedellevoci.it). Depistaggi che hanno teso unicamente a coprire i reali responsabili, sbattendo invece in prima pagina e in galera un innocente, Omar Assan Hashi, che non c’entrava niente e che soltanto adesso, dopo aver scontato ben sedici anni di ingiusta detenzione, a 42 anni è tornato libero.

Le motivazioni della sentenza pronunciata il 19 ottobre dalla Corte d’Appello di Perugia e ora note rappresentano un pesantissimo j’accuse sia verso le tante inchieste fin qui portate avanti senza cavar un ragno dal buco che verso apparati dello Stato che hanno prima inventato e poi coperto il teste taroccato, Ahmed Alì Rage, alias Gelle, sulla cui unica versione s’è basata la condanna di Hashi: teste-base che peraltro non ha mai verbalizzato davanti ad una corte. Ai confini della realtà. Così come lo è l’assordante silenzio dei grossi media nazionali, tutti embedded (tranne un articolo de il Fatto e un altro del Secolo XIX di Genova) perchè la tragica fine di Ilaria e Miran sia per sempre dimenticata. E i responsabili continuino ad agire indisturbati.