Palazzi & potere
Merito, competenza, storia e memoria
Merito, competenza, storia e memoria: la conoscenza della storia impedisce che orrori possano ripetersi
Non va certo nel verso della crescita umana e professionale della personalità l'aver inserito, dopo un bel po' di confusione, la traccia di storia nella cosiddetta Prima Prova della maturità 2019.
Non se ne comprendono le ragioni, tanto più alla luce di alcune considerazioni che, neanche tanto sommessamente, è doveroso evidenziate. Senza memoria non c'è futuro e la storia coltiva la memoria, regala conoscenza, insegna a comprendere da dove siamo partiti e quali fatti, personaggi e situazioni hanno determinato accadimenti che hanno condizionato nel bene o nel male ciò che viviamo nella nostra attualità sociale, politica e oseremmo dire, anche affettiva. La conoscenza della storia impedisce che orrori possano ripetersi e sprona alla ripetizione della bellezza che, invece, si è vissuta. Sarebbe stato un andare oltre, proporre lo studio della realtà umana dei personaggi storici, per comprendere che la storia l'hanno fatta e quindi la fanno le persone. Imparare che i cambiamenti in meglio possono avvenire se e quando gli esseri umani impugnano le loro sorti. Ma, tant'è, si fa passare il messaggio che lo studio della storia è secondario, guardiamo al futuro non al passato. Un futuro senza memoria, senza radici, senza cultura. Davvero brutto, però.