Ordine di Malta, il vero nodo dietro il voto: la perdita di sovranità
Ordine di Malta, il vero problema è il rapporto con il Vaticano
Da domani, sull' Aventino, nell' antichissima Villa Magistrale, sotto il dipinto del Beato Gerardo, fondatore dell' ordine cavalleresco più antico del mondo, cominceranno le fasi elettorali che - il 2 e il 3 maggio - condurranno i cavalieri a scegliere un proprio rappresentante dopo il siluramento dell' ex Gran Maestro, Matthew Festing, nel gennaio 2017, da parte del Papa. Un passaggio improvviso e doloroso causato da una crisi aggrovigliata, piena di colpi di scena e intrighi tra opposte fazioni che col tempo ha assunto le fattezze di una congiura di palazzo, ed è culminata con il defenestramento del nobiluomo inglese dietro l' avallo del Vaticano, scrive il Messaggero.
Le opzioni elettorali in campo sono due. I cavalieri, continua il Messaggero, potrebbero eleggere un altro Luogotenente (che resterà in carica un anno, giusto il tempo di ritoccare le costituzioni secondo l' orientamento indicato dalla Santa Sede), oppure procedere al voto per un nuovo Gran Maestro. Il Papa continua a insistere sulla modernizzazione dell' Ordine e per questo ha affidato il compito di seguire le fasi preparatorie al Delegato Speciale, monsignor Angelo Becciu, con il preciso mandato di accompagnare i cavalieri nel percorso di riforma. Una specie di commissariamento camuffato che forse non si concilia con lo spirito della costituzione melitense.