Palazzi & potere

Pd e 5Stelle litigano pure sulla Rai: insight clamoroso

Pd e 5Stelle litigano pure sulla Rai: insight clamoroso

Dal Pd attendono con impazienza le nomine di Salini in RAI. C'è attenzione, rivela il super informato Dagospia, soprattutto sulle direzioni per i Tg. "I tre tg più importanti sono diretti da direttori di orientamento 5Stelle e Lega. Al Tg1 poi nemmeno i vice sono vicini al Nazareno. Lo stesso vale per Gr, Tg Regionali e Rai Sport. È una situazione assolutamente inaccettabile, un vulnus per il pluralismo". Il nervosismo del Pd sul mondo Tv aumenta anche per le notizie che arrivano dal Ministero dello Sviluppo.

Qui, nonostante gli accordi, il ministro Patuanelli non vorrebbe dare la delega sulla Rai al sottosegretario pd Giampaolo Manzella. "Anche questo è inaccettabile. Allora rifacciamo il cda Rai, che attualmente è in mano a Lega e 5Stelle. Il partito di gran lunga più forte dell'attuale maggioranza (ormai in tutti i sondaggi il PD è avanti ai 5Stelle) non può essere tenuto fuori in questo modo dal mondo dell'informazione pubblica", dicono dal Nazareno.

Intanto a viale Mazzini, ma qui il condizionale è d'obbligo, si parla di una possibile tornata di nomine nei prossimi giorni (l'11 novembre per la precisione) con il possibile approdo di Di Meo (stimato non solo in ambito centrodestra) al posto di Freccero e possibili novità in arrivo dalle parti di Raiuno.

Tra i papabili, scrive in anteprima Dagospia, si fanno i nomi di Coletta ma anche di Ammirati e Calandrelli (in corsa per Rai tre) Per le nomine di genere, quelle previste dal nuovo piano industriale forse ci sarà da attendere ancora anche se c'è chi vorrebbe spingere il piede sull'acceleratore senza attendere il parere sul piano industriale da parte della commissione vigilanza RAI.

La novità è che i vertici di viale Mazzini potrebbero premiare i nuovi direttori di rete anche con una "superdirezione" di genere: ad esempio Coletta potrebbe ottenere l'"intrattenimento". Per la superdirezione dedicata all'approfondimento in pole position è invece Antonio di Bella che avrebbe rinunciato al sogno di tornare negli Stati Uniti. Nel frattempo è ricicciato il leghista Antonio Marano (mezzo banano) che è stato nominato a capo del coordinamento attività esterne di Sanremo 2019.