Palazzi & potere

Pd, ecco perchè non si può togliere la cittadinanza a Sandro Gozi

Pd, ecco perchè non si può togliere la cittadinanza a Sandro Gozi

Dalle parti dell'ex sottosegretario di Matteo Renzi, Sandro Gozi, non hanno di certo preso bene gli attacchi alla sua "italianità" ("Nulla contro la Francia, ma bisogna valutare se togliere la cittadinanza a Sandro Gozi" ha detto, tra gli altri, il Vicepremier Luigi Di Maio)  tanto che fonti vicinissime al neo consigliere di Macron, scrive il super informato Dagospia, fanno sapere che "giuridicamente è una bestialità (dato che non ricorre alcuna fattispecie, ed anzi la norma vieta interventi sulla cittadinanza per motivi politici), istituzionalmente una castroneria (dato che prelude ad una discriminazione nell’accesso a cariche pubbliche in ambito intraeuropeo) e sarebbe persino politicamente e moralmente inaccettabile in quanto espressione del più becero nazionalismo d’inclinazione. E poi c’è il trattato UE con gli articoli 18-25 e la convenzione internazionale sugli apolidi ratificata dall’Italia che vieta di rendere un cittadino italiano apolide".

Insomma, ce n'è proprio per tutti i gusti (a proposito: Gozi sarà consigliere di Macron e non sottosegretario come scritto dai giornaloni. Ha cominciato due giorni fa ed in queste ore sta definendo gli ultimi aspetti del contratto).

Ma forse, rivela Dagospia, la partita è molto più complessa di quanto non appaia e le ragioni sono squisitamente politiche. Perchè sono in molti, dopo aver saputo del nuovo incarico al fedelissimo renziano, ad aver pensato e ripensato alle riflessioni che in queste ultime settimane stanno portando avanti i renziani di lungo corso, sempre pronti a rispondere presente al senatore di Rignano: "C'è gente nel Pd di Zingaretti che ci pensa veramente all'accordo con i 5Stelle, praticamente quasi tutta l'attuale classe dirigente del partito. Non sono un segreto per nessuno i buoni rapporti tra Pd e 5Stelle in Regione Lazio così come il dialogo sempre più fitto tra Piddini e pentastellati al Comune di Roma e spiega più di mille parole la rimozione di Faraone in Sicilia per far posto ad commissario fautore del dialogo con i grillini".

Per non parlare poi delle parole, chiarissime, pronunciate recentemente da David Sassoli, il neo presidente del Parlamento europeo da sempre vicinissimo a Dario Franceschini e di quelle ancora più recenti rilasciate al Fatto Quotidiano da Massimiliano Smeriglio, uomo vicinissimo a Zingaretti: "Si può far cadere il governo, con una svolta di linea politica, portare la crisi in parlamento e aprire una discussione a tutto campo. Serve uno shock, una mossa del cavallo, non serve l’arrocco. E questa necessità accomuna tanto i 5 Stelle quanto il campo progressista".

Insomma, continua Dagospia, i 5Stelle facciano cadere il governo e poi discutiamo di tutto. Per questo, la pressione dei renziani si fa sempre più forte sul leader del giglio magico. Ed allora assume tutta un'altra luce la presenza di Gozi a Parigi da Macron: "Vuoi vedere che sta li a fare da "ufficiale di collegamento" tra i due leader in attesa che si sblocchi la situazione politica (ovvero che si vada al voto) e che Renzi decida finalmente di far nascere la sua nuova creatura politica?". Ah saperlo...