Palazzi & potere

Rai, ecco come vogliono spodestare Salini: indiscrezione bomba

Rai, svelata la strategia per far "saltare" l'Amministratore Delegato

Matteo Salvini, il Capitano leghista, a differenza di Luigi Di Maio, gode del favore di ben due "maggioranze": quella ufficiale con i 5 Stelle (e relativo contratto di governo) che gli consente di governare il Paese e quella ufficiosa con Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi che quando serve lo tirano fuori dai guai (come accaduto nel voto sul caso Diciotti).

Dunque, chi sta meglio del Capitano? Nessuno, appunto. Tanto più, scrive Dagospia, che si appresta a fare bottino pieno anche alle prossime europee. Ma la politica, si sa, è anche gestione del potere e il potere in Italia è anche sinonimo di Rai. Ed è per questo che il Matteo Nazionale ha già fatto sapere che se le europee andranno come previsto, dopo sarà tempo di grandi cambiamenti in Rai.

Tipo? Tipo che Teresa De Santis (ormai apprezzatissima dai vertici leghisti) prenda il posto di Fabrizio Salini come Amministratore Delegato, rivela Dagospia. "Quando ne cominciano a parlare dirigenti di altissimo livello piuttosto che Direttori di rete difficilmente si tratta soltanto di rumors" chiosano dal settimo piano di Viale Mazzini. Qualcuno tira in ballo anche Gennaro Sangiuliano (ma l'ipotesi vera semmai è Sangiuliano al Tg1 e Carboni al Tg2). Insomma, dopo il probabile trionfo delle europee Matteo Salvini non fa più mistero di puntare dritto dritto sulla Rai, di cui privatamente, si dice scontento.

E per raggiungere l'obiettivo, spiega nel dettagliatissimo retroscena Dagospia, è già partita l'operazione "logoramento" dell'attuale Ad Fabrizio Salini: la strategia passa per la Commissione di Vigilanza parlamentare che deve dare il proprio via libera al piano industriale della Rai. L'obiettivo è quello di fare melina e di esprimere il proprio parere soltanto dopo il verdetto delle europee, quando presumibilmente saranno cambiati gli equilibri politici. A quel punto, con un piano industriale ancora ufficialmente non operativo, sarà un gioco da ragazzi chiedere la testa di Salini che, viceversa, difficilmente potrebbe essere rimosso se il suo piano fosse già operativo: “Sarebbe impossibile per la politica mandare via l’unica persona che dopo gli innumerevoli tentativi andati a vuoto negli anni passati è riuscita nella “mission impossible” di riformare la Rai”.

"Non è un caso che le riunioni della Vigilanza vengono continuamente rinviate" si spiega in Transatlantico. "Si vuole prendere tempo in attesa che cambino gli equilibri politici dopo le europee. Sarà molto difficile avere il via libera della Vigilanza al piano industriale prima del 26 maggio" spiegano le medesime fonti. Perché alla Vigilanza va presentato e discusso il piano news ed istituzionale e va acquisito un parere (ancorché consultivo). E poi c'è sempre il Mise al quale è stato consegnato tutto il piano industriale per le determinazioni di competenza.